Tromba d’aria a Pesaro, tre feriti: persona colpita da un tavolino e il bagnino da uno sdraio
Un furgoncino si ribalta e il conducente resta incastrato

Tromba d aria a Pesaro, tre feriti: persona colpita da un tavolino e il bagnino da uno sdraio Un furgoncino si ribalta e il conducente resta incastrato
Tromba d’aria a Pesaro, tre feriti: persona colpita da un tavolino e il bagnino da uno sdraio Un furgoncino si ribalta e il conducente resta incastrato
di Letizia Francesconi
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Domenica 18 Settembre 2022, 03:00

PESARO - La tempesta di pioggia e vento con raffiche che hanno superato anche i 100 chilometri orari, ha imperversato per ore a Pesaro e lungo il litorale dall’Ardizio al San Bartolo. Tutto è iniziato intorno alle 11 per concedere una tregua solo dopo le 14. Un vento fortissimo tanto che poco dopo le 13 a Fosso Sejore, ha generato una tromba d’aria fra la ciclabile e il lungomare che ha fatto volare il tavolino di un bar che è finito sul volto di un cliente. Poiché l’uomo sanguinava dal naso è stata chiamata un’ambulanza che lo ha trasportato al pronto soccorso. La stessa tromba d’aria ha ribaltato un furgoncino, all’interno del quale il conducente stava mangiando un panino. Intrappolato nell’abitacolo è stato liberato i vigili del fuoco. Anche per lui solo lievi ferite. Un bagnino che stava mettendo il materiale al riparo è stato invece colpito da un lettino.  


Gli interventi


Centinaia di alberi sradicati un po’ in tutta la città: una grande pianta si è abbattuta sull’ingresso dell’ospedale d Pesaro sfondando una parte del tetto. Per fortuna non ci sono feriti. L’azienda Marche Nord ha fatto sapere che i servizi erogati nei locali danneggiati resteranno chiusi oggi e domani. Domani mattina verrà garantito il ritiro dei referti urgenti nel Padiglione I. Lo rende noto un comunicato stampa dell’azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord. Per la strage di alberature vie del centro e strade dei quartieri sono state chiuse e a causa di un grosso albero che si è abbattuto sulla statale all’altezza della Crista la strada è rimasta chiusa per un’ora creando una lunga fila di auto. 
Disagi generalizzati alla viabilità registrati in tutte le strade.

Chiusa nel pomeriggio anche la panoramica Ardizio sempre a causa dei rami e delle piante cadute sulla strada. Per alcune ore chiuso il tratto della zona mare fra viale Gorizia e viale Trento per due grosse alberature cadute, costringendo l’autobus e gli automobilisti a fermarsi. Non hanno avuto tregua i vigili del fuoco e gli uomini di Aspes e Centro operativo comunale


Le chiamate


Alle 16, quando il fenomeno temporalesco si era concluso, il numero operativo del comando dei vigili del fuoco era ancora intasato. Circa 130 le chiamate, 40 subito esaudite e 70 in attesa. 50 sono state invece le chiamate di emergenza al centralino della polizia locale. «Situazione di una pericolosità elevata – commenta Luca Pieri, presidente Aspes passando da un sopralluogo all’altro per coordinare gli interventi – piante e tronchi letteralmente sradicati e tantissime chiamate dal lungomare all’hinterland delle colline e castelli. La conta esatta delle piante cadute e di quelle pericolanti l’avremo nelle prossime ore». Spazzato dal vento il San Bartolo fino Gabicce, dove la raffica massima ha sfiorato i 100 chilometri orari, facendo scattare l’appello dei sindaci Ricci e Pascuzzi alla prudenza e a non uscire di casa. In città la raffica più alta registrata dall’Osservatorio Valerio ha raggiunto i 93.6 chilometri orari. Per alcune ore chiuso il tratto della zona mare fra viale Gorizia e viale Trento per due grosse alberature cadute, costringendo l’autobus e gli automobilisti a fermarsi. Alberi caduti ovunque, viale Trieste, via Grazioli, via Piave e a Rocca Costanza. 


La mareggiata


Le spiagge sono state invase dalla mareggiata e alcuni stabilimenti hanno riportato danni alle strutture e alle attrezzature perché proprio in questi giorni gli stabilimenti sono in fase di smantellamento. Il mare è arrivato fino alle cabine da Baia Flaminia alle concessioni di Levante. Impressionante anche il livello dell’acqua raggiunto dal Genica. A memoria di molti pesarese una simile piena nell’alveo del torrente non si era mai vista. 
 

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