Tribunale, i lavori sono un rompicapo così come il traffico: ecco le parti a maggior rischio

Tribunale, i lavori sono un rompicapo così come il traffico: ecco le parti a maggior rischio
Tribunale, i lavori sono un rompicapo così come il traffico: ecco le parti a maggior rischio
di Letizia Francesconi
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Ottobre 2021, 08:40

PESARO - È diventato un vero e proprio rompicapo per tecnici e Amministrazione comunale l’intervento di messa in sicurezza, in somma urgenza, del Palazzo di Giustizia. Priorità è garantire la pubblica incolumità, dopo l’ennesimo distacco di porzioni di lastre dalle facciate il 7 ottobre scorso, causato dall’ondata di maltempo e ora c’è anche il progressivo deteriorarsi della gronda, nella parte più alta dell’edificio.

Per questo verrà inoltrata dal servizio Lavori Pubblici la richiesta per la convocazione straordinaria della Conferenza permanente, quell’organo interno che riunisce capi dei servizi giudiziari e dirigenti amministrativi del Tribunale.


Decisione dell’ultima ora, visto lo stato di precarietà e pericolosità, e non di una ma di tutte le gronde, che va a sommarsi all’intervento da completare sulle facciate. Se la richiesta sarà accolta significherà accelerare gli interventi di ripristino, che dovranno essere sempre autorizzati dal Provveditorato alle Opere Pubbliche, che ha competenza sulla sede del Tribunale, ma potranno ricadere anche sul servizio comunale Manutenzioni e Lavori Pubblici. Cedimenti: l’ultima istantanea è stata scattata proprio lunedì scorso.

La gronda, fa notare il tecnico responsabile dell’iter per la messa in sicurezza delle facciate, sta letteralmente cadendo a pezzi anche sul lato posteriore degli accessi al Palazzo, rispetto alla facciata su di via San Decenzio, già interdetto al traffico da settimane dopo l’ultimo distacco. La convocazione della Conferenza permanente è il primo passo fondamentale per mettere in moto l’iter burocratico e amministrativo. A pronunciarsi dovranno essere il presidente del Tribunale Fanuli, la procuratrice Tedeschini e alcuni dirigenti membri che compongono l’organo decisionale, trasferendo così la competenza su modalità e iter dal Comune al Tribunale.


Non una sola gronda compromessa ma il tecnico responsabile ritiene necessario un intervento generale per un nuovo rivestimento temporaneo su tutte le gronde nei quattro lati del Palazzo di Giustizia. Per dare un’idea della mole di lavoro, parliamo di una lunghezza delle gronde danneggiate di circa 60 metri per lato, su una superficie d’intervento che copre quasi mille metri quadrati complessivi.

Il tecnico è perentorio verso Tribunale e Provveditorato: vista l’attuale situazione, già complessa ma che negli ultimi giorni si è acuita, non si può escludere con certezza che i distacchi sui giunti di tenuta, tutti ossidati, si estendano anche sulle altre porzioni di gronda, alle spalle di via San Decenzio, provocando una pericolosa caduta a terra di pezzi taglienti.

Ecco perché una sistemazione straordinaria è al momento quell’intervento più adeguato a scongiurare altri distaccamenti, che potrebbero colpire auto in sosta nel parcheggio laterale o pedoni. Nodo viabilità: un problema nel problema. Perchè i tempi si prospettano lunghi e nel frattempo resta chiusa al traffico la porzione di via San Decenzio tra il tribunale e il sottopassaggio provocando non pochi disagi alla circolazione tra centro e periferia.


Chi viene dal parcheggio San Decenzio deve immettersi giocoforza su via La Marca e per raggiungere il centro è costretto a un tortuoso gioco dell’oca. Chi proviene da piazzale Carducci non può più girare su via San Decenzio per raggiungere il sottopasso che porta alla periferia ma deve procedere su via Manzoni. Un bel problema soprattutto nelle ore di punta o in giornata già ingolfate come i giorni di mercato. Domenica per esempio, per la terza domenica del mese che prevedeva il mercato in piazzale Carducci, i rituali divieti di sosta sono stati modificati in funzione dell’area interdetta e la conseguenza è stata che oltre una decina di auto sono state rimosse. Insomma si forma un tappo che difficilmente al momento potrà essere rimosso e gli automobilisti pesaresi dovranno armarsi di molta pazienta. In divenire la chiusura di via San Decenzio potrebbe complicarsi ancora di più anche per i mezzi di servizio e ad uso del Tribunale o dei dipendenti dei vari servizi. 
In prospettiva
Se via San Decenzio dovesse rimanere ancora chiusa fino all’avvio del cantiere in emergenza, non si esclude una probabile chiusura al traffico (o deviazione) anche di ulteriori tratti alle spalle del Tribunale, interessando anche quelle vie di uscita per mezzi, dipendenti e funzionari. Si tratta però di una problematica in divenire che solo dopo la convocazione della Conferenza permanente, dovrà essere discussa e avallata dal comando di polizia locale

© RIPRODUZIONE RISERVATA