Pesaro, la terza vita di Villa Marina: il risveglio tra progetti, meeting e restyling. E nascono sessanta mini appartamenti

Il gigante in degrado di Villa Marina
Il gigante in degrado di Villa Marina
di Miléna Bonaparte
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Giovedì 9 Febbraio 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 16:47

PESARO Si sta risvegliando Villa Marina tra progetti, convegni e restyling. E per l’edificio fantasma di viale Trieste, ricoperto di teli bianchi che svolazzano appunto come spiriti inquieti del passato, sarebbe la terza vita dopo la chiusura alla fine degli anni ’90. Prima la colonia estiva di epoca fascista, poi il dopoguerra che ha sterilizzato la propaganda di regime, infine la Capitale italiana della cultura che non può permettersi quella grande costruzione in evidente degrado. 


L’operazione

L’operazione immagine di Pesaro 2024 ha scosso dal lungo sonno i quattro giganti di cemento, sigillati nel progressivo degrado che rende decisamente indecoroso il lungomare affacciato sul porto, elemento centrale nella narrazione della nostra città e delle sue peculiarità. Il Comune ha chiesto all’Inps, proprietario di Villa Marina insieme al fondo dei Postelegrafonici, di risistemare le facciate e togliere le inquietanti velature in vista della kermesse. E nell’occasione l’istituto previdenziale ha rilanciato la scommessa, anticipando il suo progetto di riconvertire l’edificio in residence per anziani con 60 mini appartamenti e servizi sociosanitari. Intervento che sarà illustrato durante un convegno sindacale sul patrimonio dell’Inps in programma a Pesaro il 27 febbraio. Nel palleggio di idee e annunci, si fanno avanti anche due giovani ”cervelli in fuga” ai quali il Comune ha affidato, in tandem con il Quartiere 11, l’evento di Villa Marina in occasione della Capitale italiana della cultura. 

Le firme

Giovani pesaresi che da diversi anni lavorano all’estero e che, come punto di arrivo di una ricerca storica pubblicata sul blog Antinomie, firmano il mega pannello artistico che ricoprirà la facciata principale della ex colonia. Circa 150 metri quadrati con la rielaborazione grafica di foto d’archivio, documenti e giornali dell’epoca, ai quali stanno lavorando Nicola Perugini, antropologo trasferitosi in Scozia nel 2016 dove insegna Politica e relazioni internazionali all’Università di Edimburgo, e Tommaso Fiscaletti, artista e fotografo ora impegnato alla Creative Academy di Città del Capo in Sudafrica. ”Bagni di sole fascisti.

Note per un’installazione”, questo il titolo del loro studio. 

La ricerca

«È una proposta per risvegliare l’ex colonia estiva voluta dal fascismo - spiega Nicola Perugini -, ci siamo messi alla ricerca dei documenti spariti per dare vita a un primo archivio dedicato a Villa Marina, dopo che la memoria del luogo era stata rimossa. L’installazione è soltanto un’idea, saranno poi il Comune e l’Inps a decidere se il nostro progetto piace ed è percorribile. A noi ovviamente farebbe molto piacere. Si tratta di una proposta per un intervento artistico ed estetico che, come cervelli in fuga, vorremmo offrire alla nostra città di origine». Una sorta di mix tra testimonianze del passato e nuovi materiali prodotti dai due ricercatori in un’operazione di rilettura storica ad ampio raggio. «Vorremmo aprire un dibattito pubblico sulle colonie italiane per i giovani e la loro rilevanza nelle questioni politiche più attuali - sottolinea Nicola Perugini -. Con Pesaro 2024 si sono aperte nuove opportunità per questo genere di iniziative civiche. I frammenti scritti e le immagini della memoria che stiamo accumulando serviranno a illustrare il nostro progetto alla cittadinanza a partire dall’installazione».

Le dimensioni

Un’immagine totem di 150 metri quadrati che verrà affissa su una delle facciate principali e inaugurerà «il progetto dedicato alla ricerca e alle arti visive, con il quale interroghiamo la relazione tra la struttura elioterapica di Villa Marina XXVIII ottobre, la storia del colonialismo italiano e la loro rilevanza per le lotte antirazziste. Il progetto si chiama “Decolonizzare la colonia” e dalla struttura di Pesaro si allarga alle istituzioni fasciste di cura e “rafforzamento della razza” nel loro rapporto tra passato e presente». Un progetto in totale sintonia con le naturali ragioni di un evento come quello che porterà Pesaro alla ribalta in Italia e in Europa.

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