Pesaro, patente con truffa hi-tech
Risposte via cellulare per 3.500 euro

La conferenza relativa all'operazione della polizia
La conferenza relativa all'operazione della polizia
2 Minuti di Lettura
Lunedì 30 Settembre 2019, 15:29
PESARO - Come in un vecchio di film di Alvaro Vitali: l'esame avveniva con il trucco, via auricolare. Ma qui siamo alla versione 3.0. Nell’ambito di un mirato servizio coordinato da personale della Polizia di Stato in servizio presso la Squadra Mobile di Pesaro, unitamente a quello della Sezione Polizia Stradale di Pesaro, un cittadino italiano di origini marocchine di 32 anni, dimorante a Mombaroccio, è stato sorpreso a svolgere l’esame teorico per il conseguimento della patente di guida nella locale Motorizzazione Civile, munito di una sofisticata attrezzatura elettronica che gli consentiva di ricevere “da remoto” le risposte al quiz. Il candidato, già più volte bocciato in precedenti sessioni d’esame, aveva con sé uno smartwatch con telecamera con cui inquadrare il monitor ove apparivano le domande a risposta multipla, uno smartphone per il collegamento alla rete internet con cui trasmettere le immagini, un secondo telefono cellulare su cui ricevere le risposte, un micro-auricolare, collegato tramite un trasmettitore al cellulare, con cui ascoltare le risposte giuste suggerite dall’esperto. Roba da 007.

Lo stratagemma gli ha permesso di consegnare un elaborato con punteggio netto. L’attività esperita dai poliziotti ha consentito invece di individuare, all’esterno della Motorizzazione Civile due soggetti, entrambi incensurati, che avevano fornito al candidato la predetta attrezzatura oltre ad aver organizzato tutto il supporto logistico per i collegamenti telefonici e telematici con un terzo soggetto, non ancora identificato, avente il ruolo di “suggeritore” delle risposte. I due sono un brindisino residente a Tavullia di 56 anni, considerato il contatto locale con i candidati e un casertano di 51 anni,  risultato essere colui che ha fornito ed attivato l’attrezzatura elettronica. Si è accertato che il prezzo pagato  dal  candidato per l’operazione è stato di 3.500 euro, di cui 2.250 in contanti consegnati venerdì mattina nelle mani del brindisino: La somma è stata sequestrata. Anche  il  casertano  è stato trovato  in  possesso  di una mazzetta di banconote per una somma di 3.000 euro, anch’essa sequestrata, probabilmente provento di altra analoga operazione. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA