Tari e altre tasse: "lettere verdi" agli evasori, riscossione coattiva per più di un milione e mezzo di euro

Tari e altre tasse: "lettere verdi" agli evasori per recuperare un milione e mezzo
Tari e altre tasse: "lettere verdi" agli evasori per recuperare un milione e mezzo
di Luigi Benelli
3 Minuti di Lettura
Domenica 24 Luglio 2022, 03:35

PESARO - Recupero della Tari e altre tasse non pagate dai pesaresi, un tesoretto da un milione e mezzo di euro. Tutti da recuperare. Il Comunedi Pesaro ha emesso una serie di determine comparse sull’albo pretorio dell’Ente per permettere di incassare quanto non versato.

Per quanto riguarda la Tari, la tassa sui rifiuti, l’accertamento riguarda il 2014. Parliamo di otto anni fa, ma in quell’occasione i pesaresi non furono così fedeli fiscalmente per quanto riguarda la tassa sui rifiuti. L’iter è chiaro: le somme non versate entro il termine di 60 giorni dalla notificazione degli avvisi di accertamento, sono riscosse coattivamente, salvo che sia stato emesso provvedimento di sospensione, mediante ingiunzione fiscale. 

Gli avvisi notificati

Visto che il Comune di Pesaro ha affidato ad Aspes Spa, società in house a totale partecipazione pubblica, la gestione del servizio di riscossione coattiva delle entrate patrimoniali e tributarie, ecco il via libera per recuperare i soldi del tributo non versato.

Gli avvisi di accertamento erano stati notificati prima del 1° gennaio 2020, ma i pesaresi, non hanno risposto ai solleciti. Così sono partite le lettere verdi per la riscossione coattiva. E si parla di 1582 contribuenti morosi per 1583 atti definiti e non pagati per un totale complessivo di ben 865.788,57 euro. Tutto redatto con l’elenco analitico dei debitori completo dei dati anagrafici, del dettaglio degli importi suddivisi per tipologia, per anno d’imposta e dei riferimenti agli atti accertativi definiti e non pagati. Ecco allora il via libera al recupero del tesoretto. Ma non è l’unico perché Aspes e Comune hanno incrociato i dati e scoperto altri furbetti, sbadati o infedeli fino al mese di giugno 2022. Si parla di 21 contribuenti per un totale di 149 mila euro. Ma a questi vengono aggiunti 14,900 euro di interessi e 82.480 euro per le sanzioni da infedele dichiarazione. In totale parliamo di 246.854 euro. Quanto al capito Imu, gli accertamenti fino al maggio 2022, prevedono il recupero di 595 mila euro per 175 contribuenti. Anche in questo caso ci sono 27 mila euro di interessi e 151 mila di sanzioni. Infine la Tasi, il tributo per i servizi indivisibili, in questo caso ci sono 51 pesaresi che non l’hanno pagata per una cifra complessiva di 26.663 euro. Ricordiamo che il 2020 era stato un anno “sospeso” a causa di moratorie e stop alle riscossioni coattive per via del Covid che aveva fermato molte attività. Nonostante questo il Comune, tramite Aspes, incaricata della riscossione, aveva recuperato 1 milione di euro di somme non incassate. Ma nel 2021 il Comune aveva recuperato un tesoretto di 3,7 milioni di euro nel 2021. Di cui 2,916,000 euro dall’Imu, poi dalla Tasi 694 mila euro, dalla Tari 212 mila più gli interessi. Una partita fondamentale per garantire un flusso in entrata che consente all’amministrazione di non aumentare la pressione fiscale, soprattutto ora che le utenze di luce e gas costano di più al Comune.

© RIPRODUZIONE RISERVATA