Housing sociale a Villa Ceccolini, le 70 famiglie senza una casa: «Grave disagio, il Comune deve intervenire». Appello di Sunia

Belfatto chiede una soluzione per gli inquilini, Della Dora spera in tempi più brevi

Il complesso edilizio di Villa Ceccolini
Il complesso edilizio di Villa Ceccolini
di Miléna Bonaparte
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Sabato 23 Settembre 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 11:46

PESARO La brusca frenata del cantiere per gli alloggi economici di Villa Ceccolini, 82 appartamenti di housing sociale, e i circa 70 potenziali inquilini rimasti all’improvviso privi dell’aspettativa di un tetto sicuro, tra famiglie a reddito medio-basso, giovani coppie senza figli, single, anziani soli, disabili. 

 


L’escalation di problemi


Due micce esplosive che rischiano di innescare una spirale pericolosa in un contesto da una parte di crisi dell’edilizia, tra rincari di materie prime ed energia con lavori al rallentatore, dall’altra di crescita dei ”nuovi poveri” diventati ormai una normalità sempre più diffusa. È questo il senso dell’allarme lanciato dall’avvocato Gabriele Belfatto, segretario del Sunia Pesaro Urbino, il sindacato che tutela inquilini e assegnatari, rimasto allibito leggendo ieri la notizia del tutto inaspettata. 


«Una gran brutta bega che il Comune deve prendere di petto e risolvere quanto prima - parte all’attacco il noto legale che guida il Sunia -, c’è il rischio di un’escalation di disagio per le famiglie che presumo vivano in una situazione abitativa provvisoria, avendo avuto finora la certezza che entro i primi mesi del 2024 avrebbero ricevuto le chiavi del nuovo appartamento. Tre anni di attesa sono tanti. Troppi. Mi preoccupano le difficoltà che queste persone devono affrontare. Potrebbero anche ritirarsi, visto il termine slittato all’11 settembre 2026.

La questione va gestita con grande attenzione da parte del Comune, trovando una mediazione con l’impresa edile. Da una parte si è creata una legittima aspettativa e, nella certezza di entrare nella nuova casa, le condizioni attuali sono sicuramente precarie, anche con casi di sfratti. La ditta, d’altra parte, ha richiesto il termine massimo consentito, è un diritto sul quale non si discute. Ma la priorità è dare risposte certe alle famiglie». Doveva essere una boccata d’ossigeno, l’operazione di Villa Ceccolini, per il mercato immobiliare stagnante della città. «Il segnale è negativo - commenta Belfatto -, una situazione drammatica che ritarderà di oltre tre anni l’arrivo sul mercato degli alloggi a prezzo convenzionato, 82 appartamenti sono un numero considerevole. Proprio non ci voleva, è come gettare benzina sul fuoco della emergenza abitativa». Intanto manifesta di trovarsi in difficoltà il Comune. Mila Della Dora, assessore con delega all’Edilizia privata, riconosce che «il mercato immobiliare è carente di alloggi, a fronte di una richiesta alta. 


Altri 3 anni


«Sappiamo che quella dell’affitto è una criticità nazionale, ma localmente ci siamo attivati perché il percorso di housing sociale si potesse chiudere nel più breve tempo possibile. Sono 70, su 105 arrivate in totale, le domande ammissibili a fronte di una disponibilità di 82 alloggi. Siamo intervenuti subito appena la società “Dea capital real estate sgr spa” del costruttore William Guerra ci ha comunicato il rallentamento dei lavori. Il Comune si è trovato costretto, a garanzia dei futuri affittuari, a sospendere la graduatoria. L’augurio è che la ditta finisca i lavori prima del termine richiesto di 3 anni. Di questi alloggi c’è bisogno, un’esigenza reale che dà risposte a 70 famiglie».

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