Pesaro, sorpreso a spacciare nell'area del Campus affollata di studenti per la maturità

Pesaro, sorpreso a spacciare nell'area del Campus affollata di studenti per la maturità
Pesaro, sorpreso a spacciare nell'area del Campus affollata di studenti per la maturità
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Martedì 23 Giugno 2020, 10:28

PESARO - Una pallina di eroina nel cellophane, passata di mano in mano dal pusher al consumatore. Spacciatore arrestato con l'eorina nella zona del Campus scolastico, in questi giorni affollato dai ragazzi che sostengono l'esame di maturità.

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Non si ferma l’attività del personale della Polizia di Stato in servizio alla Squadra Mobile di Pesaro, mirata a contrastare lo spaccio di tutte le tipologie delle sostanze stupefacenti. L’attenzione è tornata sul parco Miralfiore
Gli agenti della Squadra Mobile hanno acquisito informazioni su un giovane nigeriano al centro di un’attività di spaccio, il quale, al fine di evitare i quotidiani controlli delle Forze dell’ordine, aveva da poco spostato la propria zona d’azione dal parco pubblico, all’area del campus scolastico di via Nanterre.
 
Venerdì scorso l’appostamento in un momento in cui la zona era frequentata da numerosi giovani che dovevano sostenere le prove dell’esame di maturità. I poliziotti hanno avuto così modo di notare lo straniero in questione avvicinare un noto assuntore di stupefacenti ed effettuare con questi uno scambio “mano a mano”, estremamente sospetto. L’immediato intervento degli agenti ha consentito di bloccare e arrestare lo spacciatore e di sequestrare una “pallina” contenente una dose di eroina del peso di 1,3 grammi. 
La pallina era termosigillata in modo tale che il pusher, qualora messo alle strette dalle forze dell’ordine, possa ingerirla così da non farla ritrovare agli investigatori. Addosso il nigeriano aveva 50 euro ottenuti dalla cessione della dose e anche 280 euro, presumibilmente il provento di ulteriori episodi dispaccio e diversi telefoni cellulari utilizzati per condurre tale illegale attività. L’arresto ieri mattina è stato convalidato e il Gip ha optato per la misura cautelare della custodia in carcere.

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