Pd, il sindaco Ricci: «Barra a sinistra, primarie a gennaio e sostengo Bonaccini». Ecco perché non si è candidato

Pd, il sindaco Ricci: «Barra a sinistra, primarie a gennaio e sostengo Bonaccini». Ecco perché non si è candidato
Pd, il sindaco Ricci: «Barra a sinistra, primarie a gennaio e sostengo Bonaccini». Ecco perché non si è candidato
di Maria Teresa Bianciardi
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Venerdì 9 Dicembre 2022, 11:18 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 18:33

PESARO - La notizia più attesa è arrivata al 42esimo minuto di diretta Facebook. «Non mi candido alle primarie per la segreteria nazionale del Pd, ma sostengo Stefano e il suo progetto che ha solidità, forza ed esperienza». A parlare è Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e uno dei pezzi da novanta dell'attuale segreteria del Partito democratico: Stefano è Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, che proprio oggi ha dato il via - da candidato al Congresso - al tour dei 100 Comuni, dalla Puglia alla Lombardia: una campagna di ascolto «per un Paese unito che viaggi alla stessa velocità».

E forse non è un caso che Ricci abbia anticipato a ieri mattina (venerdì 9 dicembre) la conferenza stampa annunciata per venerdì 16 dicembre: la volata perfetta, l'assist probabilmente frutto di una lunga riflessione nei giorni in cui si rincorrevano i rumors sulla sua discesa in campo da aspirante leader del Partito democratico. Invece no. Matteo ha deciso di spalleggiare Stefano: «Lo conosco bene, ci siamo confrontati molto in questo periodo: Lui ha la sua piattaforma,  noi mettiamo a disposizione le nostre idee, il nostro programma in 10 punti, per spostare la barra più a sinistra».

I perché della scelta (forzata?) di non candidarsi

I rumors, sempre quelli, fanno filtrare che a pesare sulla scelta di Ricci a non scendere in campo siano state  le firme in calce al coordinamento pro Bonaccini, con nomi di primo piano del Pd marchigiano (e pesarese): mossa che lo avrebbe spiazzato a tal punto da indurlo al dietrofront su una candidatura mai ufficializzata e a salire sul carro del presidente dell'Emilia Romagna assieme ad alcuni suoi avversari interni al partito.   

Ricci: «Primarie Pd a gennaio, la Costituente con il nuovo leader»

Il monologo del sindaco Ricci, davanti alla stampa e alle telecamere è stato un crescendo rossiniano nella migliore tradizione pesarese.

Subito l'attacco all'organizzazione: «Non si possono portare avanti in simultanea due percorsi importanti come il Congresso nazionale e la Costituente, perché si rischia di creare caos e polemiche in questo momento fuori luogo. Dobbiamo fermare subito questo percorso, facciamo subito le primarie - propone Ricci -, entro gennaio. Poi sarà il nuovo segretario o la nuova segretaria a indicare la strada della nuova Costituente del partito».

«Le Direzioni del partito sono diventate terapia di gruppo»

La stoccata all'attuale dirigenza senza tanti preamboli: «È arrivato il momento fare basta. Basta parlare male l'uno dell'altro, le direzioni del Pd non possono essere terapie di gruppo: c'è da ricostruire tutto e definire una linea politica chiara».  

Il sindaco pesarese ha ricostruito il suo personale percorso verso le primarie, con le cene nelle famiglie e sui territori in tutta Italia «andando a parlare con i delusi.  A Bonaccini ho detto che le primarie a due sono pericolose, perché rischiano di divaricare. Gli ho spiegato i nostri 10 punti, mi ha garantito che allargherà a sinistra con una visione più attinente alle nostre proposte. Lui mi ha cercato e ha voluto discutere con me. Abbiamo bisogno di una guida solida» ha sottolineato, definendo comunque Elly Schlein, l'altra candidata, «una risorsa».

Lancia anche due grandi eventi: uno venerdì prossimo a Roma, l'altro a gennaio con oltre 1000 sindaci italiani: «In questo cambiamento è fondamentale il ruolo dei sindaci e per questo ho già parlato a lungo con Nardella»

Alleanza con i 5 Stelle, Ricci accelera ma Bonaccini frena

Matteo Ricci durante la diretta ha anche ricordato che il Comune di Pesaro è stato il primo ad avere sperimentato un governo di centrosinistra allargato al Movimento Cinque Stelle: «Una strada percorribile - ha detto - quando prevale il senso di responsabilità su tutto il resto».

Ma se il sindaco sembra entusiasta e possibilista su un percorso simile anche a livello nazionale, Stefano Bonaccini sull'argomento sembra invece avere azionato il freno a mano: «A me interessa fare un nuovo Pd, più grande e competitivo. Dei 5Stelle o del Terzo Polo ci occuperemo dopo, visto che le prossime elezioni politiche saranno tra cinque anni. Casomai con gli altri partiti bisognerà discutere di come fare un'opposizione più efficace: fino ad ora li ho visti più impegnati a criticare noi che a opporsi al Governo della destra». Punti di vista.

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