Rapinano, minacciano e sequestrano ragazzini: la vendetta di due fratelli per la droga non pagata

Rapinano, minacciano e sequestrano ragazzini: la vendetta di due fratelli per la droga non pagata
Rapinano, minacciano e sequestrano ragazzini: la vendetta di due fratelli per la droga non pagata
di Luigi Benelli
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 27 Aprile 2022, 05:10

PESARO  - Una partita di droga comprata con soldi che non avevano, il furto e la successiva fuga. Poi la vendetta dei pusher che si trasforma in rapina e sequestro di persona. Ieri la complicata storia si è conclusa con un patteggiamento in tribunale.


Polizia e carabinieri a fine dicembre 2021 avevano arrestato due giovani colombiani, fratelli di 22 e 25 anni, responsabili di rapina aggravata, sequestro di persona, minacce gravi, porto di arma e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Tutto era iniziato nella serata del 29 dicembre quando un giovane minorenne al suo arrivo presso una paninoteca veniva aggredito, malmenato e minacciato con un coltello dai due fratelli, che nello stesso contesto avevano rubato alla vittima il borsello contenente un telefono cellulare e 100 euro. Visionate le immagini registrate dagli impianti di sorveglianza, erano stati individuati i due fratelli stranieri, oltre all’auto nera con la quale si erano allontanati dal locale. 


La sera successiva i due fratelli a bordo della stessa autovettura avevano raggiunto Montelabbate e, dopo aver incrociato alcuni minori, li rapinavano dei loro telefoni cellulari, minacciandoli con una pistola, con la quale sparavano anche alcuni colpi. 


Dopodiché caricavano in auto uno di questi minacciandolo di morte, colpendolo alla testa con il calcio della pistola.

Riusciti a raggiungere l’abitazione proseguivano nei loro intenti minacciando e colpendo il vero obiettivo di quella che a quel punto appariva essere una vera e propria “spedizione punitiva”, ovvero il fratello appena maggiorenne. Le minacce con pistole e coltelli sarebbero state rivolte anche al padre dei due ragazzi sceso in strada attirato dalle grida dei figli con la volontà di calmare gli animi. Lo scenario era riconducibile ad un acquisto di una partita di droga dai due soggetti sudamericani da parte di un ristretto gruppo di giovani che, in mancanza del denaro da pagare quale corrispettivo, hanno ideato un furto della sostanza al momento dello scambio. 


A processo sono finiti i due colombiani, già pregiudicati per reati relativi agli stupefacenti. Le successive perquisizioni hanno consentito di recuperare due pistole, di cui una semiautomatica e una a tamburo, effettivamente scacciacani ma riproduzioni fedelmente identiche alle vere, il relativo munizionamento, numerosi coltelli a punta, alcuni dei quali probabilmente utilizzati nelle “spedizioni punitive”, nonché circa 400 grammi di hascisc. 
E’ stata inoltre rinvenuta e sequestrata anche la somma di 5.000 euro in contanti. Ieri, difesi dall’avvocato Riccardo Piergiovanni, hanno patteggiato a 2 anni e 10 mesi ciascuno. Alleviata anche la misura cautelare perché ora dal carcere passeranno ai domiciliari. I due avevano denunciato i ragazzini rivali, motivo per cui gli strascichi giudiziari potrebbero non essere finiti.

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