PESARO - Il caro energia, le bollette alle stelle, l’inflazione e le tante incertezze collegate allo scenario geopolitico internazionale stanno influenzando ovunque le abitudini d’acquisto. Strategie di autodifesa che modificano i comportamenti e le abitudini e hanno delle conseguenze non solo sul Pil e sul portafoglio dei consumatori ma anche sull’ambiente come si evince anche per la questione del riscaldamento.
L’impennata del metano, ad esempio, sta spingendo le famiglie a comprare stufe a pellet evidenziando nel contempo anche il ritorno di quelle a legna. Più economico ma anche più inquinante rispetto all’alimentazione a metano in termini di polveri sottili.
La richiesta
«La richiesta di chi vive nelle aree montane non è mai calata» osserva Vittorio Diamantini.
I lotti di bosco
Il boscaiolo Corrado Valentini che gestisce lotti sull’Alpe della Luna a Borgo Pace e stocca la legna tagliata a varie misure nella sua azienda di Saltara di Colli al Metauro, conferma che il prezzo al metro cubo oggi per i 30-40 centimetri va dai 18 euro in su, mentre l’anno scorso, era di 13 massimo 14 euro. È la legge di un mercato dove la richiesta aumenta ma è complicato modificare il volume dell’offerta. Aumentare i boschi da tagliare richiede determinati investimenti e, più di tutto, determinate politiche forestali. Ma ancora molto più seria è la situazione del pellet. Il combustibile considerato finora alternativo è carissimo e pure introvabile.
Le oscillazioni
Se l’anno scorso il prezzo oscillava tra i 3 e i 5 euro per un sacco di 15 kg, al massimo 6 euro per quelli di alta qualità, questo settembre i prezzi partono da un minimo di 9 euro. Davide Toccaceli non a caso la scorsa settimana era con il suo camion in giro per l’Europa per rifornire la Dgm di Cagli e Fossombrone, l’azienda che gestisce con il fratello Michele. Offrono vari tipi di legna ed operano con non meno di nove marchi. «Di solito, - spiega Michele - il pellet made in Italy soddisfa a malapena il 10 % della domanda complessiva di pellet in Italia ma quest’anno penso che sarà ancora di meno. E’ il risultato degli scarti della lavorazione del legno come la piallatura e la segatura, purtroppo le aziende, per varie ragioni, hanno diminuito le lavorazioni dei pannelli e di conseguenza ci sono meno scarti».
Le alternative
Visto i prezzi e le difficoltà a reperire il materiale, c’è chi cerca ovviamente l’affare online dove ovviamente ci sono proposte vantaggiose ma troppo spesso truffaldine che chiedono il pagamento anticipato e spariscono senza consegnare la merce. Per evitare il raggiro ci sono alcuni trucchi.
Le verifiche
Il primo è verificare sul sito dell’Agenzia delle Entrate che alla partita Iva del venditore corrisponda un’azienda realmente esistente; poi, indagare online se l’annuncio non sia già stato segnalato come fraudolento da altri utenti; infine verificare il profilo del venditore, provare il telefono, cercare altre informazioni.Ma più di tutto non accontentarsi di un solo controllo: incrociare i vari dati rimane fondamentale.
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