Per scaldarsi pellet ormai come l'oro: prezzi alle stelle a Pesaro. Ma pure la legna non è da meno

Per scaldarsi pellet ormai come l'oro: prezzi alle stelle ed è introvabile. Ma pure la legna non è da meno
Per scaldarsi pellet ormai come l'oro: prezzi alle stelle ed è introvabile. Ma pure la legna non è da meno
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Lunedì 5 Settembre 2022, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 16:00

PESARO  - Il caro energia, le bollette alle stelle, l’inflazione e le tante incertezze collegate allo scenario geopolitico internazionale stanno influenzando ovunque le abitudini d’acquisto. Strategie di autodifesa che modificano i comportamenti e le abitudini e hanno delle conseguenze non solo sul Pil e sul portafoglio dei consumatori ma anche sull’ambiente come si evince anche per la questione del riscaldamento.

L’impennata del metano, ad esempio, sta spingendo le famiglie a comprare stufe a pellet evidenziando nel contempo anche il ritorno di quelle a legna. Più economico ma anche più inquinante rispetto all’alimentazione a metano in termini di polveri sottili. 


La richiesta
«La richiesta di chi vive nelle aree montane non è mai calata» osserva Vittorio Diamantini.

Con il fratello Graziano e il nipote Simone, gestisce a Serra Sant’Abbondio un negozio di famiglia dedicato all’installazione di stufe fondato nel 1952, tra i primi a specializzarsi nelle termostufe a pellet. «Tuttavia - spiega - dall’anno scorso abbiamo anche clienti che vivono sulla costa. Chiedono delle stufe a legna, spiegano che le vedono come un’alternativa al caro metano e scelgono quelle dove sia possibile cucinare oppure modelli con un piccolo forno integrato». Listino prezzi alla mano spiega che, purtroppo, ci sono stati degli aumenti anche importanti tra il 15 e il 20% ma il peggio è che i tempi di consegna dei fornitori sono lunghi e non sempre tutti i modelli sono disponibili. «Poi – avverte – quest’aumento di richieste potrebbe spingere al fai-da-te e a tralasciare fondamentali misure di sicurezza e calcoli specifici per ogni ambiente. L’attenzione – ricorda - non è mai troppa quando si installa impianti a fiamma viva, tramite combustione». Anche se, dai prezzi, non sembra che legna e pellet siano un vero rifugio dall’aumento dei prezzi dell’energia.


I lotti di bosco
Il boscaiolo Corrado Valentini che gestisce lotti sull’Alpe della Luna a Borgo Pace e stocca la legna tagliata a varie misure nella sua azienda di Saltara di Colli al Metauro, conferma che il prezzo al metro cubo oggi per i 30-40 centimetri va dai 18 euro in su, mentre l’anno scorso, era di 13 massimo 14 euro. È la legge di un mercato dove la richiesta aumenta ma è complicato modificare il volume dell’offerta. Aumentare i boschi da tagliare richiede determinati investimenti e, più di tutto, determinate politiche forestali. Ma ancora molto più seria è la situazione del pellet. Il combustibile considerato finora alternativo è carissimo e pure introvabile.
Le oscillazioni
Se l’anno scorso il prezzo oscillava tra i 3 e i 5 euro per un sacco di 15 kg, al massimo 6 euro per quelli di alta qualità, questo settembre i prezzi partono da un minimo di 9 euro. Davide Toccaceli non a caso la scorsa settimana era con il suo camion in giro per l’Europa per rifornire la Dgm di Cagli e Fossombrone, l’azienda che gestisce con il fratello Michele. Offrono vari tipi di legna ed operano con non meno di nove marchi. «Di solito, - spiega Michele - il pellet made in Italy soddisfa a malapena il 10 % della domanda complessiva di pellet in Italia ma quest’anno penso che sarà ancora di meno. E’ il risultato degli scarti della lavorazione del legno come la piallatura e la segatura, purtroppo le aziende, per varie ragioni, hanno diminuito le lavorazioni dei pannelli e di conseguenza ci sono meno scarti». 
Le alternative
Visto i prezzi e le difficoltà a reperire il materiale, c’è chi cerca ovviamente l’affare online dove ovviamente ci sono proposte vantaggiose ma troppo spesso truffaldine che chiedono il pagamento anticipato e spariscono senza consegnare la merce. Per evitare il raggiro ci sono alcuni trucchi. 
Le verifiche
Il primo è verificare sul sito dell’Agenzia delle Entrate che alla partita Iva del venditore corrisponda un’azienda realmente esistente; poi, indagare online se l’annuncio non sia già stato segnalato come fraudolento da altri utenti; infine verificare il profilo del venditore, provare il telefono, cercare altre informazioni.Ma più di tutto non accontentarsi di un solo controllo: incrociare i vari dati rimane fondamentale. 

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