Sanzioni Russia, si stringe il cerchio sulla zarina Matvienko: vicino il sequestro della mega villa nel parco San Bartolo

Sanzioni Russia, si stringe il cerchio sulla zarina Matvienko: vicino il sequestro della mega villa nel parco San Bartolo
Sanzioni Russia, si stringe il cerchio sulla zarina Matvienko: vicino il sequestro della mega villa nel parco San Bartolo
di Luigi Benelli
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Mercoledì 16 Marzo 2022, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 10:41

PESARO - Villa della zarina sul San Bartolo, scatterà il sequestro. Sono ore decisive ma la polizia tributaria della Guardia di Finanza sarebbe pronta a mettere i sigilli sull’immobile su «Villa M», dove la M sta per Matvienko, la famiglia della terza carica dello Stato russo, la presidente del consiglio federale (ovvero la camera alta del parlamento), la 72enne Valentina Matvienko, già sindaca di San Pietroburgo

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La storia

Una delle più fidate di Vladimir Putin, tra le personalità più potenti del Paese che il sito della fondazione Aleksej Navalny definisce il «braccio destro di Putin». Le fiamme gialle l’avevano attenzionata nei giorni scorsi ma non era finita nella black list. Ora il vento sembra cambiato e le prossime ore saranno decisive per formalizzare il sequestro. Una volta era di Tibor Rudas, tra i manager di Luciano Pavarotti. La bionda oligarca Valentina Matvienko, occhi scuri e chioma biondo platino, nel 2008 era governatrice di San Pietroburgo, alias la zarina di San Pietroburgo. 
Rimasta vedova nello stesso anno, aveva creato la Fondazione Itru (Italia Russia) e attraverso una società di gestione immobiliare aveva acquistato quel gioiello di abitazione nel cuore del parco, Villa Rudas appunto, che attualmente risulterebbe di proprietà del figlio Sergey.

L’oligarca oggi 72enne, non si accontentò dell’acquisto ma volle apportare modifiche alla sua proprietà. 

Il progetto fallito

La volontà era trasformare la villa, nella zona protetta del parco, in una residenza in stile hollywoodiano e dotata di bunker, come rivelavano i progetti per cunicoli e gallerie depositati per l’istruttoria con la quale la zarina intendeva ottenere i permessi. L’obiettivo era uno sbocco privato sul mare e un eliporto: partirono lavori di disboscamento (per costruire la strada) e di costruzione dell’eliporto. Ma l’intervento fu avviato senza attendere l’esito della pratica e il disboscamento divenne visibile anche dalla strada: si alzarono le proteste e il cantiere fu bloccato nel giro di poco. 

Il dispositivo

Il provvedimento, come prevede la legge regionale sui parchi, fu emanato dal Comune che ha competenze urbanistiche anche sulle zone protette. E così l’amministrazione Ceriscioli ordinò la sospensione dei lavori. Quanto all’eliporto atterrò e ripartì nell’arco di una mezza giornata, un solo elicottero. L’ultima presenza russa nella villa risale al 2011, per quanto l’amministratore della grande casa, l’armeno Arthur Akopyan, vi rimase ancora del tempo.

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