San Benedetto, dopo il fuoco spento rafforzata la sicurezza contro i vandali

San Benedetto, dopo il fuoco spento rafforzata la sicurezza contro i vandali
San Benedetto, dopo il fuoco spento rafforzata la sicurezza contro i vandali
di Miléna Bonaparte
4 Minuti di Lettura
Martedì 27 Settembre 2022, 04:50

PESARO - Rafforzata la sicurezza al San Benedetto, controllati gli accessi e protette le recinzioni. La Asur Area vasta 1 annuncia interventi per ostacolare l’ingresso di vandali nel vecchio manicomio dopo l’incendio che si è sviluppato nel tardo pomeriggio di domenica nei locali affacciati su via Mammolabella, un tempo al servizio dell’ospedale psichiatrico provinciale. Si tratta del complesso al quale si accede dal cancello di via Belvedere che, come il resto dell’immobile monumentale, è abbandonato da oltre 30 anni a un allarmante degrado.

 
Lo studio
«Stiamo lavorando - spiega Romeo Magnoni, direttore dell’Area vasta 1 Asur, proprietaria dell’edificio un tempo sanitario -, in realtà il San Benedetto è già in sicurezza, poi se i teppisti entrano in una struttura chiusa per fare danni, come riuscirebbero a intrufolarsi in un’abitazione privata, non ci possiamo fare niente.

Comunque stiamo studiando un piano di interventi e, se necessarie, metteremo in atto ulteriori misure per impedire l’ingresso di estranei. Abbiamo allertato il nostro ufficio tecnico che sta valutando il da farsi». Dalla ricostruzione dell’accaduto da parte della polizia locale e dei vigili del fuoco (una pattuglia dei carabinieri è intervenuta sul posto a supporto), i presunti responsabili sarebbero giovani vandali che, senza una motivazione intenzionale di danneggiare con le fiamme l’edificio, ma solo con la volontà di fare una bravata, avrebbero appiccato il fuoco a un mucchietto di carte e vecchi documenti lasciati su una scrivania in legno degli uffici sanitari.

L’allarme è stato dato alle 18 da alcuni residenti di via Mammolabella che hanno visto una colonna di fumo alzarsi nella zona. I teppisti si sarebbero dileguati al suono delle sirene delle forze dell’ordine in arrivo. «I timori inizialmente non sono mancati - raccontano i vigili urbani -, anche perché la precarietà della struttura richiedeva misure di sicurezza per entrare nei locali pericolanti, temevamo inoltre che ci fosse dentro qualcuno in pericolo. I responsabili del rogo si sarebbero introdotti da una finestra con il vetro rotto e sbarrata da tavole che si sollevavano facilmente».

I vigili del fuoco, sopraggiunti sul posto in seguito alla richiesta di intervento della polizia municipale, parlano di un «abbruciamento di alcune carte poste su un vecchio tavolino, in pochi minuti abbiamo spento le fiamme». Non è stato, invece, semplice individuare il punto esatto del rogo, seguendo la colonna di fumo «siamo entrati dall’ingresso di via Belvedere, la cancellata è sempre aperta perché nella zona ci sono un parcheggio per i residenti, un cortile e locali di servizio - raccontano i pompieri -, siamo entrati nell’edificio laterale e lì abbiamo trovato la combustione». 


Gli accertamenti
Non sono stati individuati segni di effrazione, a riprova che chi vuole intrufolarsi nei locali ci riesce senza troppe difficoltà. L’ennesimo raid all’interno del San Benedetto che, in particolare nel corpo centrale, porta i segni di bivacchi con scritte sui muri e rifiuti abbandonati. In più occasioni è stato denunciato il degrado: destano preoccupazione soprattutto i crolli dei soffitti, tanto che in più punti i locali sono a cielo aperto e le finestre lasciano entrare pioggia, intemperie e piccioni. L’appello rivolto al Comune e alla Regione, che insieme alla Asur hanno firmato un protocollo d’intesa per la riqualificazione, è di mettere in sicurezza i tetti come primo intervento-tampone contro il degrado edilizio. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA