Il ministero detta i tempi del piano per il San Benedetto: progetto esecutivo entro maggio per avere i fondi

Il ministero detta i tempi del piano per il San Benedetto: progetto esecutivo entro maggio per avere i fondi
Il ministero detta i tempi del piano per il San Benedetto: progetto esecutivo entro maggio per avere i fondi
di Letizia Francesconi
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Giovedì 23 Settembre 2021, 10:05

PESARO - Per il complesso del San Benedetto serve il progetto esecutivo entro maggio 2022, questi sono i tempi dettati dal Ministero per beneficiare delle risorse nazionali assegnate dal bando “PinQua” programma innovativo sulla qualità dell’abitare e la trasformazione urbana, che il Comune di Pesaro si è aggiudicato con tre progetti da 15 milioni ciascuno.

Inizia ora la corsa per rendere operativo non solo il progetto che interessa l’ex ospedale psichiatrico, ma anche l’intervento previsto su via Mazza e via Castelfidardo.

Per Daniele Vimini ed Enzo Belloni assessori a Cultura e Operatività, lo sblocco della prima tranche dei finanziamenti multimilionari resa nota pochi giorni fa, consente alla nostra città di giocare d’anticipo rispetto alle scelte e alle strategie di Regione e Asur Marche per la riqualificazione proprio del San Benedetto. Progettazione e trasformazione di una parte dell’immobile, queste le priorità. Gli interventi: nell’ultima variazione al piano delle opere sono stati inserite le prime risorse nazionali comprese nel bando “PinQua” del Ministero delle infrastrutture e mobilità sostenibile per 4 milioni di euro e per i primi due anni, da ripartire fra San Benedetto e interventi di riqualificazione urbana del centro storico. «Nel dettaglio il finanziamento consente di sbloccare una porzione dell’immobile di competenza della nostra Amministrazione e progettare altri interventi di recupero» così annuncia l’assessore con delega alla Cultura, Vimini. La trasformazione: una road map sì a step, ma l’arrivo imminente della prima tranche di risorse statali basta per dare quella spinta in più e farsi trovare pronti alla presentazione del progetto esecutivo per la prossima-primavera-estate, e non perdere questa opportunità. A tutta quella fase propedeutica durata oltre un anno, che ha portato il Comune a partecipare al bando per l’abitare, ha lavorato un pool di tecnici interni all’Amministrazione coordinati dal servizio Nuove Opere, diretto da Eros Giraldi e con la supervisione e la consulenza esterna di professionisti del calibro dell’architetto Marco Tamino. Ora, con le risorse stanziate dal Governo centrale, sarà possibile trasformare i primi 5 mila e 700 metri quadri del maxi complesso edilizio, che corrispondono a quell’ampia porzione che corre alle spalle della Statale, lato terminale di Corso XI Settembre-via del Governatore oltre allo spazio dell’ex Lavanderia che la nostra Amministrazione, secondo gli accordi già stretti con la Regione, dovrà acquisire da Asur Marche. Residenze e servizi: nel primo blocco di quasi 6 mila metri quadri, è prevista la trasformazione in residenze sociali e spazi a supporto di piccole attività artigianali, co-working o startup innovative. Il progetto pensato dal Comune e avvallato dal Ministero vede la nascita di 38 appartamenti che potranno o essere affittati o assegnati a canone calmierato. Per fare questo però dovrà si dovrà cercare l’appoggio di Erap Marche per elaborare un piano della residenzialità social, che guardi ai nuovi bisogni e alle nuove esigenze di singoli soggetti o famiglie. Nel progetto pensato, la residenzialità che porterà alla rinascita di quella parte di centro, non dovrà essere una replica dell’intervento sulla vicina via Mazza. Per intenderci no edilizia popolare, ma appartamenti a prezzi contenuti da destinare a giovani coppie, studenti o semplicemente soggetti che rientrano in quella che viene definita “fascia grigia” con redditi medio-bassi. Negli spazi rimanenti l’idea che piace anche all’assessore Vimini, vede la creazione di altri spazi da assegnare, e che potranno ospitare piccoli laboratori d’arte o artigianali per riportare in centro storico giovani con passioni e professionalità della vecchia Pesaro, e dove prima magari c’erano i nonni ora potranno inserirsi le giovani generazioni, ed ancora spazi rivolti a giovani imprenditori per startup innovative e altre attività di associate di co-working. Infine circa 700 metri quadri rimarranno ad Asur Marche, che dovrà far confluire nel pollo uffici o ambulatori di alcuni dei servizi sanitari oggi sparsi per la città.

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