Per salvare le gite pagamenti a rate e cene benefiche nelle scuole pesaresi

Per salvare le gite pagamenti a rate e cene benefiche nelle scuole della provincia pesarese
Per salvare le gite pagamenti a rate e cene benefiche nelle scuole della provincia pesarese
di Miléna Bonaparte
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Martedì 21 Marzo 2023, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 14:55

PESARO  - Gite scolastiche prima della maturità pagate a rate, lotterie e cene di beneficenza per raccogliere fondi, trattative serrate a caccia del biglietto low cost, pacchetti turistici fai da te e il tesoretto dell’istituto per i contributi di solidarietà. Il costo dei viaggi d’istruzione è salito del 25%, i bilanci delle famiglie sono in affanno tra bollette e caro vita, e per non lasciare a casa nessuno studente, i presidi delle superiori vestono i panni di avveduti tour operator, con buona dose di fantasia.

Ne hanno inventate di ogni tipo, tra escamotage, idee brillanti e trovate ingegnose, per andare incontro ai genitori in difficoltà.

La parola d’ordine è ”partire sempre e comunque” perché la gita di classe, l’evento più atteso anche per esorcizzare gli esami, è uno «strumento didattico basilare, l’occasione di crescere e socializzare, un momento formativo per mettere alla prova gli allievi fuori dalle aule». 


Gli escamotage


 

Roberto Lisotti, preside del Liceo Mamiani che raggruppa Classico, Linguistico, Economico sociale e Scienze umane, punta sul pagamento del viaggio in tre rate a costo di mandare in tilt il lavoro della segreteria. Ma con l’inedito risultato di organizzare per la prima volta nella storia della scuola una crociera nel Mediterraneo di una settimana, con meta le coste spagnole, a 500 euro per una decina di quinte. «Quest’anno abbiamo dato la possibilità di rateizzare - sottolinea -, tanto lavoro straordinario per i nostri uffici, ma vogliamo dare una mano alle famiglie in difficoltà. Ci rimbocchiamo le maniche perché nessuno studente venga escluso». Il liceo Mamiani cerca di «ridurre al massimo le spese promuovendo bandi rivolti alle agenzie viaggi, una trattativa fatta con largo anticipo». 

Il fondo garanzia


E poi c’è il fondo di garanzia per dare i contributi, «al momento è esaurito, abbiamo in programma di rimpinguarlo». I prezzi sono aumentati, ma c’è la possibilità di fare economie: «Si va dalle 300 euro per una gita a Firenze fino ai 1.000 euro della settimana all’estero. Due giorni a Badia Prataglia, o una settimana a Dublino e la crociera nel Mediterraneo. Ho circa 20 quinte in partenza, alcune già in Sicilia per un progetto contro la mafia, ma ci si accontenta anche di 3 giorni a Firenze». Due le soluzioni contro l’impennata dei prezzi adottate da Riccardo Rossini, presidente Anp Marche, l’Associazione nazionale dei presidi, e dirigente dell’agrario Cecchi: «Un rincaro di circa il 25%, dovevamo fare qualcosa per non penalizzare le famiglie, vista la ridotta capacità di spesa. In primo luogo abbiamo ridotto la durata della gita di un giorno. Abbiamo poi rinforzato il fondo di solidarietà, un tesoretto su cui contare per i contributi. I prezzi variano, si va da 250 euro per un weekend nelle città d’arte fino al massimo di 500 euro per una settimana bianca a Bardonecchia. Abbiamo assegnato 15 contributi su 300 giovani in partenza».

La fantasia di Roberto Franca

Il più fantasioso è Roberto Franca, preside dell’alberghiero Santa Marta: «Da diversi anni abbiamo un fondo di solidarietà per aiutare le famiglie. Ma, sfruttando al massimo le nostre attività culinarie, promuoviamo occasioni benefiche. Feste, buffet, lotterie e pesche per raccogliere fondi». Ieri mattina un gruppo di studenti è partito per Strasburgo, costo 500 euro, mentre è saltata la gita a Madrid per troppe defezioni legate ai prezzi alti. «Studiamo anche pacchetti turistici a prezzi fissi vantaggiosi - spiega Franca -, vengono comunicati alle famiglie a inizio anno in modo che possano pianificare la spesa. Siamo già al lavoro per il prossimo anno a Berlino». 

Il Mengaroni contratta
 

Impegnati in trattative e contributi alle famiglie anche gli uffici amministrativi di Serena Perugini, preside dell’ artistico Mengaroni. «Abbiamo cercato di strappare il prezzo migliore in modo da non sforare dal nostro regolamento - spiega -, anche noi possiamo contare sul fondo di aiuto per i ragazzi in difficoltà. Gli aumenti si riescono a gestire, magari rinunciando all’albergo in centro. A dire il vero abbiamo speso meno delle volte precedenti. Sei giorni a Vienna sono costati 300 euro e abbiamo in programma fine settimana in Italia a 180 euro».

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