Pesaro, rubavano falchi appena nati
per venderli: stroncato il traffico

Alcuni degli animali recuperati
Alcuni degli animali recuperati
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Mercoledì 22 Marzo 2017, 12:15
PESARO - Un traffico di rapaci tra Marche e Toscana è stato stroncato dal Gruppo Carabinieri Forestale di Pesaro Urbino: indagini giunte al termine per i 4 indagati sul traffico di volatili. I pulli, piccoli di rapace, venivano prelevati direttamente dal nido per essere poi rivenduti illecitamente. Si tratta di pulli di falco pellegrino, noto per la velocità e capace di raggiungere in picchiata, durante la caccia, la velocità di quasi 300 km orari. Quattro gli indagati, a cui è stato notificato dalla Procura di Pesaro l'avviso di conclusione delle indagini, avviate la primavera scorsa nel territorio di Urbino e di Arezzo, nell'ambito di una più vasta campagna antibracconaggio. I bracconieri sono indagati per diverse violazioni alla legge n. 157 del 1992 sulla tutela della fauna omeoterma e il prelievo venatorio. Il prelievo dei rapaci nei nidi rappresenta un atto criminoso sotto diversi profili, dal benessere animale fino alla compromissione dell'equilibrio ambientale. Non escluse violazioni della Cites (commercio internazionale animali). L’attività svolta ha permesso di sottoporre a monitoraggio il territorio dei comuni dell’Urbinate fino alla limitrofa provincia di Arezzo ed ha portato a numerose perquisizioni, al sequestro di “pulli” e di varia strumentazione elettronica. Si è avvicendato il personale delle Stazioni Carabinieri Forestale di Piobbico, Pergola, Carpegna e Macerata Feltria, coordinato dal Nucleo Investigativo di Polizia Forestale e Ambientale del Gruppo di Pesaro e Urbino. Le operazioni sono state condotte nell’ambito di una più vasta campagna di controllo e di intensificazione delle attività antibracconaggio.
 
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