PESARO Una storia secolare alle spalle, un triste presente da monumento al degrado, nessun progetto di rinascita definito per il futuro. La declinazione temporale dei destini del vecchio riformatorio di via Luca della Robbia, cioè l’ex chiesa del convento di Santa Maria degli Angeli, non lascia spazio all’interpretazione. Ma adesso potrebbe accendersi un faro di speranza nelle nebbie del ”libro dei sogni”, aperto e sfogliato più volte.
Le opzioni fallite
Nell’edificio è stata annunciata in rapida sequenza la realizzazione, dopo un ipotetico restyling, della sede del liceo musicale e coreutico, poi di una scuola meterna. Nessuna delle operazioni è andata in porto. La Provincia, su richiesta e in accordo con il Comune, ha deciso così di tentare di nuovo la vendita all’asta, dopo la precedente selezione pubblica andata deserta nel 2019 e lo stop dei successivi incanti durante la pademia. La Provincia detiene la quota di maggioranza nella proprietà, pari al 56,84%, mentre il Comune il 43,16%. Questa volta si incontreranno domanda e offerta del bando? Il prezzo base sarà abbassato del 25% rispetto al valore stimato di 675.000 euro. Cifra consistente alla quale vanno aggiunte le spese per i lavori di ristrutturazione. Ma non è stato tanto il costo a scoraggiare i compratori, quanto i vincoli e i paletti fissati dalla Soprintendenza a tutela dell’immobile di pregio storico e architettonico.
I limiti
Limiti alla trasformazione per un nuovo utilizzo del colosso abbandonato, rimasto finora uno dei tanti luoghi del patrimonio pubblico in degrado, come l’ex San Benedetto, il complesso delle Zoccolette, palazzo Aymonino.
Il vecchio cruccio
L’ex riformatorio è sempre stato un ”vecchio cruccio” del sindaco Matteo Ricci che ha manifestato sensibilità per il ”degrado del contenitore, uno stato di ingombrante abbandono che stride con le ristrutturazioni nella zona. Ma la mazzata finale ce l’hanno data i vincoli che la Soprintendenza ha posto sul bene, dalla facciata al muro di cinta. Un ginepraio di lacci e laccioli che rendono difficile ogni destinazione finora ipotizzata, dai servizi al terziario, al residenziale”.