PESARO - Avevano rapinato il rappresentante della borsa gonfia di gioielli in pieno centro, in piazzale Carducci, per poi fuggire in moto e lasciare il 56enne derubato sotto choc, privo del suo campionario da oltre 30mila euro.
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Accadeva giusto un anno fa, il 15 aprile 2021, e ieri, esattamente 365 giorni dopo, la squadra mobile diretta da Eleonora Cognigni, ha chiuso con il compasso investigativo un cerchio a tutto tondo sulle indagini con l’arresto della banda. Si tratta di tre napoletani, tra i 40 e i 50 anni, senza fissa occupazione, ritenuti responsabili, del furto con strappo - questo il termine esatto - e per questo colpiti da un’ordinanza di custodia cautelare che li ha raggiunti agli arresti domiciliari dove si trovano per reati simili. Ci sono voluti 12 mesi per arrivare a conclusione di un caso che dagli appigli iniziali aveva tutte le caratteristiche per essere complicato: due rapinatori avevano colpito in velocità, con i caschi integrali a celare le fattezze dei volti.
Il rompicapo
Dati incrociati
Ovvero il pedinamento della vittima prima di colpire (in un altro fotogramma si vede il malvivente in attesa in via Curiel), la targa della moto clonata, il soggiorno la sera precedente in un hotel della zona di Bologna disponendo di documenti falsi, il noleggio di un’auto che doveva fungere da mezzo in appoggio e risultato essere un veicolo affittato a Napoli. Gli investigatori della squadra mobile, con il coordinamento della Procura hanno ricostruito un quadro definito «fortemente probante» tanto che il gip ha emesso nei loro confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari. Gli indagati sono stati rintracciati a Napoli dove sono risultati già sottoposti alla medesima misura per fatti analoghi messi a segno in altre località d’Italia.
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