Danni del terremoto nelle 37 scuole superiori, la Provincia di Pesaro chiede 7 milioni

Danni del terremoto nelle 37 scuole superiori, la Provincia di Pesaro chiede 7 milioni
Danni del terremoto nelle 37 scuole superiori, la Provincia di Pesaro chiede 7 milioni
di Letizia Francesconi
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Venerdì 18 Novembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18:31

PESARO  - Servono almeno 7 milioni di euro per intervenire nelle scuole superiori di competenza della Provincia. È questa la stima elaborata dal servizio Edilizia scolastica dell’Ente, relativa ai costi necessari per il ripristino dei danni del sisma sul patrimonio scolastico pubblico. Il presidente della Provincia, Giuseppe Paolini e il dirigente dell’Edilizia scolastica Maurizio Bartoli, hanno appena consegnato il dossier dei danni, corredato da scatti e stime di spesa, all’Ufficio scolastico regionale e alla Regione stessa.

Dal 9 novembre scorso ad oggi è in corso anche un monitoraggio quasi giornaliero, che interessa i plessi scolastici del Comune, come conferma l’assessore ai Servizi Educativi, Camilla Murgia. Una manutenzione straordinaria è richiesta con urgenza alla scuola Leopardi di via Fermi sulle facciate esterne e per un generale stato di ammaloramento, che il sisma potrebbe aver ulteriormente aggravato. 


La conta


La missiva inviata dalla Provincia è indirizzata al Governatore Acquaroli e all’assessore con delega ai Lavori Pubblici e all’Edilizia, Francesco Baldelli, anche se la Regione non ha accolto la richiesta dell’opposizione di chiedere lo stato di emergenza. Vero è che le scosse non hanno provocato danni tali da compromettere la staticità dei 37 edifici scolastici, scrive il presidente della Provincia, ma nonostante questo è stato confermato un peggioramento di alcune situazioni già in essere nelle scuole superiori, che necessitano di interventi puntuali per evitare un nuovo peggioramento nel caso di altre scosse.


Le urgenze


Alcune segnalazioni erano emerse nell’immediato, portate all’evidenza dai presidi dopo l’ordinanza del 9 novembre che aveva disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Nella stima, le maggiori criticità riguardano l’istituto d’arte Mengaroni, che come comprovato dalle istantanee ha necessità di interventi sugli architravi delle finestre del plesso più antico, il Perticari, per una stima di 700mila euro. Come era apparso evidente fin dalla prima ricognizione dei tecnici rientra nel dossier anche il complesso dell’Alberghiero Santa Marta, che da solo vede una previsione di spesa di 2 milioni di euro per la ristrutturazione dei paramenti e degli architravi delle finestre lesionate e di varie superfici laterali in muratura già segnate dal tempo e compromesse dall’esposizione alla salsedine.

Ed ancora l’Istituto Volta di Fano, che necessita di una ristrutturazione del calcestruzzo e dei muri esterni per un milione di euro e l’ex plesso Carducci di Fano per gli spogliatoi della palestra con una stima di 680 mila euro, anche se l’ambiente da tempo non è utilizzato per i lavori in corso sull’impianto attiguo. «Con lo sciame sismico delle ultime giornate – precisa il dirigente Bartoli - si stanno ulteriormente evidenziando i danni già riscontrati su alcuni intonaci, stucchi, controsoffitti e altre parti in muratura, che vanno per questo prontamente ripristinati». 

I quesiti


La situazione di un generale ammaloramento di alcuni plessi scolastici interessa anche le scuole comunali. Dopo il caso della primaria Olivieri e la richiesta del consiglio d’istituto di ottenere tempi certi sul ripristino della sicurezza, l’altro plesso che, da tempo, non ha certo un bell’aspetto è quello della primaria Leopardi di via Fermi. «Da mesi la situazione duella scuola è sempre la stessa o meglio ci sono interventi che hanno l’urgenza di essere avviati – scrive nel documento da portare all’attenzione del consiglio comunale, Emanuele Gambini consigliere di minoranza – e si nota proprio quel rivestimento in cemento ammalorato e diffuso su alcune porzioni della facciata del plesso, è ben visibile in alcuni punti anche un distacco del copriferro, oltre ad una caduta di calcinacci, avvenuta nei giorni successivi alle scosse, sulle aree adiacenti il giardino, dove spesso si ritrovano gli alunni. Per questo sollecito il servizio Lavori Pubblici e chiedo tempi e cronoprogramma certo per la sistemazione di queste criticità, che sono purtroppo latenti».


Le rassicurazioni


Pronta la risposta dell’assessore ai Servizi Educativi: «Si continuano a verificare le situazioni e anche i plessi segnalati con qualche criticità in più, controllati nella prima emergenza, vengono monitorati ora in maniera periodica proprio per assicurare una maggiore tranquillità alle famiglie, soprattutto alla luce di quanto accaduto nei giorni scorsi e dopo le istanze sullo stato della Olivieri di via Confalonieri».

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