Pesaro, minaccia di uccidere la moglie e la suocera: la Cassazione "salva" lo stalker

Pesaro, minaccia di uccidere la moglie e la suocera: la Cassazione "salva" lo stalker
Pesaro, minaccia di uccidere la moglie e la suocera: la Cassazione "salva" lo stalker
di Luigi Benelli
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Mercoledì 6 Luglio 2022, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 09:14

PESARO La minaccia di uccidere lei e la madre se lo avesse denunciato, poi il rito abbreviato e la Cassazione che “salva” lo stalker che, alla fine, viene assolto. E’ il caso di un 40enne pugliese accusato di atti persecutori e violazione di domicilio. Ieri la sentenza con l’avvocato Salvatore Asole che ha richiamato una decisione della Cassazione per chiudere il caso a suo favore.

Il legale aveva già chiesto un supplemento di indagine per ascoltare nuovamente la donna che dopo la denuncia aveva ritirato la querela.

Un caso comunque intricato perché l’uomo era sottoposto a divieto di avvicinamento alla ex compagna per quanto accaduto. Ora si trova in carcere per altra causa. Secondo l’accusa, il 40enne, in preda alla gelosia, avrebbe iniziato a controllare la donna con lo scopo di riavvicinarla visto che i loro incontri si erano interrotti per via dei suoi comportamenti. Lui non avrebbe gradito lo stop e avrebbe iniziato a insultare la ex con appellativi come “prostituta” ma con un linguaggio molto più colorito. Poi avrebbe minacciato di uccidere lei e la madre qualora lo avessero denunciato. Sarebbero volati anche schiaffi in faccia e tirate di capelli. Una volta le avrebbe impedito di uscire di casa convinto che lei si fosse accordata per vedere un altro uomo. Così avrebbe chiuso la porta a chiave e l’avrebbe spintonata. In una circostanza aveva sfondato la porta di casa a calci introducendosi all’interno dove lei si era barricata per evitare di incontrarlo. Comportamenti che hanno indotto la donna a temere per la propria incolumità e per quella della madre. Tanto da cambiare abitudini e uscire di casa solo se accompagnata. Da qui è partita la denuncia ed è scattato il divieto di avvicinamento. L’uomo era accusato di stalking e violazione di domicilio aggravata da violenza sulle cose. L’avvocato Salvatore Asole spiega quanto accaduto in udienza ieri mattina davanti al gup. «La donna ha ritirato la querela per stalking, mentre si procede d’ufficio per la violazione di domicilio. E in questo caso questo reato teneva in piedi anche gli atti persecutori. Motivo per cui il pm ha chiesto 1 anno e 6 mesi di condanna. Ho richiamato una sentenza della Cassazione in cui si dice che se la violazione di domicilio è finalizzata a commettere un altro reato, in questo caso lo stalking che viene ritirato, rientra nel medesimo disegno criminoso e dunque decade. Il giudice ha compreso e ha assolto il mio assistito».

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