Ha il reddito di cittadinanza ma non dichiara 170mila euro di vincite al gioco: condannata per truffa

Ha il reddito di cittadinanza ma non dichiara 170mila euro di vincite al gioco: condannata per truffa
Ha il reddito di cittadinanza ma non dichiara 170mila euro di vincite al gioco: condannata per truffa
di Luigi Benelli
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Mercoledì 15 Dicembre 2021, 05:00

VALLEFOGLIA - Le vincite al gioco per 170mila euro non dichiarate e il reddito di cittadinanza. Donna finisce a processo e viene condannata ma l’avvocato solleva interrogativi sul meccanismo di calcolo delle vincite online. Lei è una signora di Vallefoglia di 49 anni finita sul banco degli imputati per truffa e percezione indebita del reddito di cittadinanza. Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme gialle di Pesaro aveva ricevuto circa 12mila euro, ma si era dimenticata di dichiarare vincite al gioco per l’anno 2019 di 60mila euro e per il 2020 per 110 mila euro.

Peccato che per le scommesse online, il portale sia collegato direttamente con i terminali dello Stato e la Compagnia della Guardia di Finanza di Pesaro ha incrociato i dati e smascherato la signora. 

Accertamenti

Gli accertamenti, svolti in sinergia e collaborazione con l’Inps, hanno infatti permesso di appurare che quanto dichiarato nell’istanza presentata all’Istituto, non corrispondeva alla reale disponibilità patrimoniale del proprio nucleo familiare, avendo la donna omesso di dichiarare, ai fini Isee, le vincite conseguite con i giochi online.

Tali ripetute falsità hanno consentito alla persona di percepire indebitamente nel 2019 e mantenere nel 2020 il reddito di cittadinanza, per un importo complessivo pari a 12 mila euro. Così è finita a processo davanti al Gup con il rito abbreviato. Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 1 anno e 6 mesi, il giudice ha condannato la signora a 2 anni e 8 mesi. L’avvocato difensore Filippo Ruggeri sottolinea un aspetto controverso della norma: «Ai fini della dichiarazione dei redditi vanno dichiarate tutte le vincite, ma il sistema è contorto perché se si puntano per una giocata 100 euro e se ne vincono 120, in dichiarazione vanno messe le 120 euro della vincita complessiva, trascurando invece la cifra investita. La realtà è che il marito della signora, che giocava online, ha vinto 60mila euro nel 2019 ma poi ne ha puntati 64mila, finendo in rosso. Un meccanismo che si autoalimenta e va avanti anche a piccole puntate. Stesso discorso per il 2020 con 111 mila euro di vincite e 118 di “investimento”. È un automatismo particolare, su cui anche la Cassazione ha sollevato dubbi. Non è stato intascato neanche un centesimo di quelle vincite. Faremo appello». 

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