I ragazzi fanno chiasso ed il vicino sfodera la pistola, ma i minacciato lo perdonano e ritirano la querela

I ragazzi fanno chiasso ed il vicino sfodera la pistola, ma i minacciato lo perdonano e ritirano la querela
I ragazzi fanno chiasso ed il vicino sfodera la pistola, ma i minacciato lo perdonano e ritirano la querela
di Luigi Benelli
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Mercoledì 6 Aprile 2022, 06:50

PESARO - Troppo chiasso al piano di sopra, pensionato esce con la pistola semiautomatica e minaccia i ragazzi troppo rumorosi. Ieri l’udienza che ha messo la parola fine alla vicenda. Il fatto risale alla sera del 2 febbraio 2019 quando due studenti del Conservatorio residenti in un appartamento di via Cattaneo, traversa di via Branca, hanno sentito bussare alla porta.

Così hanno guardato dallo spioncino e hanno intravisto l’inquilino del piano di sotto.

Si tratta di un pensionato, di 78 anni. Ed era tutt’altro che calmo perché ha iniziato a urlare e minacciare i ragazzi perché a suo dire stavano facendo troppo rumore, cosa che non conciliava con il sonno. Sarebbero volate frasi come “brutti figli di...” e anche “adesso vi sparo, vi sparo”. I ragazzi non avevano aperto ma quando hanno sentito che l’uomo era rientrato in casa sua, sono scappati di corsa. Nel frattempo aveva fatto rientro a casa un terzo studente che però era stato bloccato dal pensionato, di nuovo uscito sul pianerottolo. Ma questa volta oltre agli insulti teneva in mano una pistola semiautomatica Glock. Il ragazzo non ha potuto non notarla e si è messo paura. L’anziano in un primo momento aveva abbozzato dicendo che credeva di avere a che fare con un ladro, ma visto il contesto il giovane ha avuto molta apprensione. I ragazzi a quel punto sono scappati dalla casa e si sono ritrovati davanti al teatro Rossini da dove hanno richiesto l’intervento della polizia, denunciando quello che gli era appena successo. Gli agenti sono saliti a casa del pensionato e gli hanno trovato la pistola oltre a un centinaio di cartucce. Tutto in regola perché l’uomo frequenta il poligono di tiro e può detenere a fini sportivi l’arma e le pallottole. Gli era stato sequestrato tutto e i ragazzi avevano presentato la querela per minacce aggravate. La difesa ha sempre puntato sulla tesi che il suo assistito avesse semplicemente preso in mano la pistola perché, sentendo dei rumori in piena notte, aveva pensato che dei ladri fossero entrati nella palazzina. E che le proteste alla porta dei ragazzi sarebbero state provocate dall’esasperazione maturata dopo mesi di rumori. Con il tempo tutto si è ricomposto e i ragazzi hanno ritirato la querela. Dunque ieri il giudice ha chiuso tutto con un non luogo a procedere.

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