PESARO - Pugni in faccia e tentativi di soffocamento. Finisce a processo per maltrattamenti in famiglia e lesioni. Tutto nell’ambito di un rapporto caratterizzato anche dall’assunzione di alcol da parte di lei. Cosa su cui farà leva l’avvocato dell’imputato. L’uomo, 40 anni, pesarese è accusato di essere venuto meno ai doveri morali e materiali nei confronti della donna dalla quale ha avuto una figlia.
Le accuse
Presunti anni di prevaricazione nei quali l’uomo avrebbe fatto anche mancare il sostentamento economico alla famiglia. Il tutto condito da aggressioni fisiche. La signora, al momento della denuncia, ha parlato di una ventina di episodi in cui lui avrebbe tentato di soffocarla, dandole anche dei pugni in faccia. Per tre volte la 45enne moglie si era rivolta al pronto soccorso dove però non dichiarava chi era stato a colpirla. Una di queste lui l’avrebbe spinta sul letto, le avrebbe messo le mani in bocca e le ginocchia sul petto rendendole difficile la respirazione. Tutto refertato in 2 giorni di prognosi. Condotte che hanno determinato un clima familiare invivibile e spinto la donna a denunciare. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una notte in cui lei alle 3 aveva chiesto al marito di comprare le sigarette.
L’episodio
Lui l’aveva allontanata mettendole una mano in faccia, così la signora ha dato in escandescenze. Così per calmarla era uscito, ma al suo rientro lei ha iniziato a scagliargli addosso degli oggetti e gli aveva detto di aver chiamato il 118 tanto che lui era finito a dormire in auto. All’arrivo dei carabinieri la donna non presentava segni di violenza, piuttosto un forte alito alcolico. «La signora si è fatta refertare – spiega l’avvocato Carlo Rampino che tutela l’imputato – fatto sta che una volta terminata la visita dei medici, ha chiamato proprio il marito, presunto aguzzino, per farsi portare a casa. Una circostanza curiosa.
Caso delicato
È un caso delicato, tanto che lei ha avuto un Tso per uno stato d’ebbrezza.