«Voleva accoltellare me e i bimbi», ma le telecamere la smentiscono: l'ex moglie a processo per calunnia

«Voleva accoltellare me e i bimbi», ma le telecamere la smentiscono: moglie a processo per calunnia
«Voleva accoltellare me e i bimbi», ma le telecamere la smentiscono: moglie a processo per calunnia
di Luigi benelli
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Martedì 15 Febbraio 2022, 09:30

PESARO - L’accusa di aver tentato di accoltellare lei e i figli. Tutto smentito dalle telecamere e ora lei, l’ex moglie, finisce a processo per calunnia. E’ una storia che risale al 2019 quando Hassan Abdeldaim Azzam Mohamed, 28 anni fu arrestato dalla polizia dopo una breve fuga nei campi per aver accoltellato il 30enne Damiano Bergamasco, il presunto compagno della sua ex. 

Ìl primo grado

In primo grado era stato condannato a 8 anni e 80 mila euro di risarcimento, poi in appello a 5 anni.

La vittima rimase ferita gravemente e ancora presenta le conseguenze di quelle ferite. Il fatto di sangue avvenne nel casolare in strada della Foglia, nell’abitazione della moglie 30enne Alessandra, davanti ai tre figli piccoli della coppia, una femminuccia e due maschietti, il più grande di 5 anni, che hanno assistito al tentato omicidio da parte del papà. Quel giorno c’erano anche i genitori di Alessandra, padre e madre. Sono originari di Cremona e all’alba stavano per partire con il furgone Fiat Scudo Bianco verso la provincia lombarda. 

Le campagne di Borgo

Un casolare semidiroccato, ma all’esterno c’erano delle telecamere di videosorveglianza che hanno immortalato tutto e consegnato la scena del crimine agli inquirenti. Azzam aveva già con sé il coltello da cucina utilizzato per colpire Damiano. E qui si incardina il nuovo procedimento dove a essere indagata per calunnia è lei perché ha riferito agli inquirenti una ricostruzione diversa. L’accusa è rappresentata dal pm Giovanni Narbone. In sostanza il marito avrebbe prima tentato di accoltellare lei in macchina e poi i figli minorenni e che Bergamasco era intervenuto. «Ha impedito una strage familiare». Per la procura una versione che sarebbe stata determinante per la perdita di potestà genitoriale dell’egiziano. Versione che non ha convinto tanto che ora la donna è a processo per calunnia. Azzam, difeso dall’avvocato Michele Mariella, non accetta questa ricostruzione e si è costituito parte civile. Ieri sono stati sentiti i testi, tra cui lo stesso Bergamasco. L’11 luglio la sentenza. Gli investigatori all’epoca erano andati indietro con le immagini da cui sono emerse le coltellate che hanno raggiunto il giovane alla pancia, ferendolo gravemente. 

La ricostruzione

Dopo un primo contrasto nel piazzale, il ferito per ripararsi era entrato nel furgone Fiat Scudo. Era stato inseguito, ma la ex suocera si era messa in mezzo per impedire che potesse continuare. Ma le immagini mostravano anche che lui aveva portato i bimbi in braccio sul pulmino, dunque nessuna intenzione di uccidere. 

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