PESARO - Un’accusa di violenza sessuale che si sarebbe consumata nelle mura domestiche. Il padre acquisito avrebbe abusato sessualmente della figlia della compagna, tutt’oggi minorenne. Ieri è arrivata la richiesta di condanna da parte del pubblico ministero Giovanni Narbone, venerdì la sentenza. Una storia che emerge in tutta la sua crudezza a febbraio e che in poche ore ha portato all’arresto di lui, 51 anni, operaio.
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Era entrato nella famiglia più di dieci anni fa circa come nuovo compagno della moglie.
Le attenzioni
Attenzioni che sono diventate qualcosa di più, tanto che oggi l’uomo è imputato per violenza sessuale aggravata dal fatto di averla indotta anche a bere alcolici. Lui che era il nuovo “papà”. Un incubo che sarebbe durato tre anni ed è venuto a galla lo scorso febbraio. La ragazzina ha vinto ogni reticenza e con il coraggio preso a due mani ha iniziato a confidarsi prima con un’amica, poi con un’insegnante e infine con un’altra amica che senza pensarci troppo l’ha convinta a raccontare tutto a un’ufficiale di polizia giudiziaria. La Procura ne è venuta a conoscenza immediatamente e ha fissato l’incidente probatorio. L’uomo è stato arrestato e portato in carcere in poche ore. Attorno alla ragazzina si è stretta una rete di protezione incisiva e immediata, elemento molto importante per far terminare il tutto. La giovane, ritenuta credibile e affidabile, ha raccontato quanto accaduto. Una storia agghiacciante perché oltre agli atti sessuali, lui avrebbe voluto indurla a prostituirsi, tanto che sarebbe stato anche ricostruito un episodio in merito.
La protezione
Un caso di competenza della procura distrettuale di Ancona. Poi una registrazione audio di atti sessuali consumati in auto, elemento acquisito agli atti. Il pubblico ministero Giovanni Narbone ha chiesto la condanna a 8 anni e 4 mesi. L’imputato nega tutto, venerdì toccherà alla difesa rappresentata d’ufficio dall’avvocatessa Eleonora Nocito e alla parte civile della parte offesa Mara Roccisano. Poi la sentenza.