Abusi sessuali sulla figliastra minorenne: otto anni di carcere all'orco confermati in Appello

Abusi sessuali sulla figliastra minorenne: otto anni di carcere all'orco confermati in Appello
Abusi sessuali sulla figliastra minorenne: otto anni di carcere all'orco confermati in Appello
di Luigi Benelli
3 Minuti di Lettura
Venerdì 10 Dicembre 2021, 08:20

PESARO - Accusato di aver abusato sessualmente della figliastra minorenne, confermata la condanna anche in appello. Ma per l’uomo è arrivato anche l’avviso di conclusione indagine per l’accusa di induzione alla prostituzione, sempre nei confronti di quella ragazzina che lo chiamava “papà”. Ieri il processo d’appello con l’imputato, in carcere dallo scorso febbraio, che ha voluto rendere dichiarazioni spontanee. Confermati gli otto anni di condanna per l’accusa di violenze sessuali nei confronti della figliastra. 

Lei aveva 14 anni

Lei, tuttora minorenne, lo chiamava “papà” perché era entrato nella sua vita quando era ancora piccola. Ma dall’età di 14 anni, l’uomo, oggi 51enne operaio, avrebbe iniziato ad abusare di lei. Prima palpeggiamenti, poi contatti sempre più espliciti e spinti. Rapporti che si sarebbero consumati quando era solo in casa con lei. E secondo l’accusa ciò sarebbe avvenuto anche sotto l’effetto di alcol che lui le avrebbe fatto bere. Una storia che emerge in tutta la sua crudezza a febbraio e che in poche ore ha portato all’arresto di lui. Era entrato nella famiglia più di dieci anni prima circa come nuovo compagno della moglie. Poi le sue attenzioni si sono spostate anche su quella ragazzina. Un incubo che sarebbe durato tre anni ed è venuto a galla lo scorso febbraio. La ragazzina ha vinto ogni reticenza e con coraggio ha iniziato a confidarsi prima con un’amica, con la madre, poi con un’insegnante e infine con un’altra amica che senza pensarci troppo l’ha convinta a raccontare tutto a un’ufficiale di polizia giudiziaria.

La Procura ha stretto subito una rete di protezione e sostegno nei confronti della minore e in poche ore era arrivata ad avere elementi chiave per poter procedere all’arresto.

Audio registrazioni in auto

Tra questi una registrazione audio di atti sessuali consumati in auto. Stava tornando da una serata con le amiche quando è salita in auto con il patrigno. L’amica le ha acceso il registratore del cellulare e l’audio dell’orrore è finito sul tavolo della procura assieme al cellulare del 51enne. Dentro ci sarebbero state anche foto della figliastra nuda. La giovane, ritenuta credibile e affidabile, ha raccontato quanto accaduto nell’incidente probatorio. Tutto cristallizzato e portato come prova nel rito abbreviato davanti al giudice. Vengono ricostruiti anche altri episodi terribili per la ragazzina, con lui che l’avrebbe attesa coi pantaloni abbassati o sarebbe entrato in doccia con lei. Lui, difeso dall’avvocato Matteo Mattioli, ieri ha negato tutto e chiesto scusa solo per un episodio che ha ricostruito diversamente, quello dell’auto. Ha detto di aver praticato solo autoerotismo perché era furente per una sconfitta al gioco, una serata in cui avrebbe bruciato 10 mila euro.

Dovrà risarcire 50mila euro

La corte d’appello ha confermato 8 anni e 45 mila euro di risarcimento alla figliastra e 5 mila alla madre. Una storia che avrà anche uno strascico. L’uomo dovrà rispondere anche dell’accusa di induzione alla prostituzione nei confronti della figliastra. Diversi gli episodi contestati in cui lui l’avrebbe portata da adulti per prestazioni sessuali a pagamento, ma anche scambio di foto hard dietro compenso. A febbraio avrebbe organizzato un appuntamento, saltato per l’arresto del 51enne. Un caso di competenza della procura distrettuale di Ancona. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA