PESARO - La consegna della droga avveniva in bicicletta. Come fosse un rider pronto a fare la spola tra il parco Miralfiore, la stazione e le vie del centro in base agli ordini. Un passaggio di mano, la consegna dei soldi e via. Un bazar di sostanze, ma l’eroina come prodotto di punta. Una droga tra le più richiese, ma anche la più pericolosa delle droghe per la dipendenza e i danni, fisici e psichici che provoca.
E’ anche quella che costa meno, circa 30 euro una dose, a volte meno. La cocaina arriva fino a 80 se tagliata bene. Negli ultimi anni lo spaccio al dettaglio dell’eroina ha visto spesso il coinvolgimento di giovani stranieri, anche di origine nigeriana, soliti sostare all’interno del parco pubblico Miralfiore e nelle zone limitrofe. E anche questa volta è stato così. L’attività di indagine condotta dal personale della squadra mobile pesarese, coordinato dalla dirigente Eleonora Cognigni, ha consentito l’arresto di un giovane nigeriano, ritenuto essere uno dei principali rifornitori al dettaglio della piazza di spaccio di Pesaro. In tale contesto gli agenti hanno individuato un nigeriano, appena ventenne, in quanto sospettato di essere uno dei principali punti di riferimento per i tossicodipendenti locali.
In particolare lo straniero risultava essere solito spostarsi per varie zone di Pesaro utilizzando una bici, allo scopo di concludere le cessioni di droga, di fatto realizzando una sorta di “spaccio itinerante”.
Per tale motivo il nigeriano è stato arrestato per lo spaccio e la detenzione a fini di spaccio della sostanza stupefacente sequestrata, mentre altri tre soggetti sono stati denunciati in stato di libertà per il concorso nella detenzione della droga. Il 20enne nigeriano è stato portato alla casa circondariale di Villa Fastiggi su disposizione del pm di turno. Il giudice ha convalidato l’arresto e il giovane è stato rimesso in libertà ma con il divieto di dimora nella provincia di Pesaro e Urbino.