Pesaro, residenti e attività su piazzale Primo Maggio: «Questo è il luogo del degrado negozi chiusi per disperazione»

Pesaro, residenti e attività su piazzale Primo Maggio: «Questo è il luogo del degrado negozi chiusi per disperazione»
Pesaro, residenti e attività su piazzale Primo Maggio: «Questo è il luogo del degrado negozi chiusi per disperazione»
di Letizia Francesconi
3 Minuti di Lettura
Martedì 17 Gennaio 2023, 07:17

PESARO «Si intervenga sulla riqualificazione di piazzale Primo Maggio. E si riapra almeno quel tratto di strada chiuso da tre anni, che da viale Marconi-viale dei Partigiani sfocia proprio all’ingresso del piazzale». Parla Marco Piovaticci, gestore di Non solo Tabaccheria in piazzale Primo Maggio. Cinque le attività chiuse nell’ultimo anno.  


Solo promesse


L’assessore con delega alle Manutenzioni Enzo Belloni, ha anticipato un percorso concertato con giunta e quartiere per iniziare almeno il primo step degli interventi di miglioramento della viabilità. Però ormai da mesi, hanno chiuso i battenti il Caffè Nero a seguire, la frutteria e ortofrutta e da un anno, anche la pizzeria d’asporto, e poco più avanti la piccola piadineria. «Il perché? Basta guardarsi intorno per vedere caos e disordine in questo pezzo di centro – osserva, allargando le braccia il gestore di Non Solo Tabaccheria – stiamo parlando di un sovrannumero di permessi concessi a residenti, sosta selvaggia spesso in doppia fila, bici e monopattini, lasciati nella piazzetta in ordine sparso, e senza un numero adeguato di rastrelliere, pavimentazione da rifare e non da ultimo la bruttura del “muraglione” che circonda l’ex carcere minorile ». Di recente, le poche attività rimaste hanno riportato all’assessore Belloni e al coordinatore per gli eventi e le attività economiche Santini, le problematiche ormai latenti di commercianti e residenti, ma ancora risposte certe non ce ne sono. 

Interventi programmati


«Abbiamo chiesto nell’attesa di capire quali interventi sono programmati – prosegue Piovaticci – che venga riaperto almeno quel tratto di strada chiuso da tre anni in corrispondenza del cantiere del Palas di viale dei Partigiani – per noi resta un disagio di passaggio e afflusso, e tutto senza motivo, viste le vicissitudini note del cantiere del palazzetto. Sono ormai cinque mesi che il cantiere è fermo, e se anche a breve si riparte con le finiture e gli step finali, questo tipo di lavori da quel che ne sappiamo, interessano soprattutto gli interni, e allora perché non togliere quelle sbarre e non riaprire alla circolazione? Tenere una strada pubblica così importante chiusa per anni, credo che sia al limite delle norme, il secondo accesso dal mare verso il centro, che costringe tanti a girare intorno». 
Due pesi e due misure per la attività del piazzale, che a più riprese hanno postato anche sulle pagine social scatti inequivocabili sullo stato in cui versa l’ex carcere di via della Robbia.

Ma nessuno fa nulla. «Nella vicina zona mare, agli albergatori con strutture chiuse da tempo, il Comune ha obbligato a pannellare e mettere mano al decoro, giustamente – chiosa il gestore – ma allora perché lo stesso principio non è stato finora utilizzato anche per lo “scempio” dell’ex carcere? Anche la vicina titolare dell’erboristeria Il Cerchio aveva proposto al Comune di realizzare dei murales o street art almeno per pulire dal degrado la facciata del lungo muraglione, che dà proprio sull’ingresso al piazzale. 


Due pesi e due misure


E ancora perché le due proprietà Comune e Provincia, non possono pannellare e coprire la bruttura? E invece è tutto bloccato. Si sa solo che ogni sorta di progetto privato di valorizzazione, è stato bocciato dalla Soprintendenza. Regna l’immobilismo perché tutto quel manufatto, brutto alla vista è però completamente vincolato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA