Parco San Bartolo, il nuovo presidente "Leva" l'egemonia a Fiorenzuola: «Voglio voltare pagina»

Il presidente Silvano Leva: "Sarò il presidente di tutti"

Parco San Bartolo, il nuovo presidente Leva l'egemonia a Fiorenzuola: «Voglio voltare pagina»
Parco San Bartolo, il nuovo presidente Leva l'egemonia a Fiorenzuola: «Voglio voltare pagina»
di Miléna Bonaparte
3 Minuti di Lettura
Lunedì 20 Marzo 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 15:40
PESARO Dichiara che sarà il presidente di tutti, come di tutti è il Parco, e il suo ingresso alla guida dell’area naturalistica si aprirà con una campagna d’ascolto fra le realtà che animano i 1.600 ettari di promontorio sulla dorsale dal porto di Pesaro fino a Gabicce. Quindi basta con egemonie, personalismi e figli di un dio minore. Il neo presidente dell’Ente regionale San Bartolo indicato dagli agricoltori Silvano Leva, 70 anni e un passato da socialista craxiano, darà voce anche ai borghi, alle spiagge e alle zone che finora non sarebbero state ascoltate dalla precedente gestione.  


La parola d’ordine


«La parola d’ordine è discontinuità, raccolgo il testimone di Stefano Mariani, ma con la voglia di voltare pagina. La strategia? Troppo presto per parlare di progetti, il mio incarico deve essere ancora ratificato dal governatore delle Regione Acquaroli. Ma sicuramente mi impegnerò per ridimensionare la supremazia di Fiorenzuola di Focara, che molti lamentano. Nel Parco ci sono tanti luoghi che meritano di essere valorizzati anche dal punto di vista turistico, penso a Casteldimezzo, Santa Marina, Gabicce Monte, Baia Flaminia. Avvierò degli incontri e darò voce ai protagonisti che finora sono stati messi in secondo piano. La chiusura domenicale della Panoramica? Sono in generale per le aperture a ogni costo, ma bisogna mettere in equilibrio le diverse istanze». Parole e musica per le orecchie di tutti. 


Il passionario


Apre così le danze Silvano Leva, un romantico passionario della terra e della natura, la seconda vita come broker assicurativo di professione, ma con il cuore e le braccia nell’azienda agricola De Leyva da lui creata sulle prime colline di Roncaglia, alle pendici dell’area naturalistica protetta.

Attività sulla carta intestata al figlio Davide, 38 anni. Un terreno che produce vino, olio e frutta, 15 ettari di proprietà e 15 in affitto, dove si organizzano anche percorsi didattici, ambientali e turistici. Al limitare del San Bartolo il neo presidente vive da sempre, la casa è a due chilometri dall’azienda, e ieri mattina nelle scarpate piantava una cinquantina di ginestre, fiore simbolo del Parco. Le profumate macchie gialle che spiccano sospese tra il verde del colle e l’azzurro del mare. Quasi un rituale di ringraziamento da solerte contadino, il suo, per due motivi che nella coincidenza hanno dell’incredibile. «Ho voluto festeggiare così la nomina alla guida del San Bartolo - racconta Leva -. Ma il 19 marzo è anche un’altra ricorrenza, non altrettanto lieta, esattamente tre anni fa sono stato ricoverato in fin di vita per Covid all’ospedale di San Benedetto del Tronto. 


La ricorrenza


«I vestiti, hanno portato il telefonino e gli oggetti personali direttamente nella camera mortuaria, sono stato intubato, ho perso 25 chili, ma l’ho scampata, una volta uscito sono andato ogni giorno a camminare sulla spiaggia di Baia Flaminia. Allora non potevo immaginare che del San Bartolo sarei diventato il presidente». A distanza di 24 ore dalla elezione alla guida del Parco, per Leva non è facile anticipare il programma.
«Prima di parlare di strategie voglio ascoltare gli agricoltori e le attività produttive, i cittadini, le associazioni. Lo statuto del 2019 è da aggiornare in base alle nuove emergenze. Vanno rivisti gli obiettivi, si tratta di capire se sono sufficienti i finanziamenti e quanto spazio di manovra esiste. Voglio aprire una campagna d’ascolto. La mia ambizione è essere il presidente di tutti». Passione e tenacia. «Ho fatto notevoli investimenti nella mia azienda, valorizzando le tipicità del Parco - conclude Leva -. Ora insieme alle ginestre sto pensando a come promuovere le memorie della Linea gotica e i bunker della seconda guerra mondiale». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA