Pesaro, Paolini incontra i presidi in Provincia: «Non lasceremo gli studenti al freddo: restrizioni mirate in ogni istituto»

Pesaro, Paolini incontra i presidi in Provincia: «Non lasceremo gli studenti al freddo: restrizioni mirate in ogni istituto»
Pesaro, Paolini incontra i presidi in Provincia: «Non lasceremo gli studenti al freddo: restrizioni mirate in ogni istituto»
di Milèna Bonaparte
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Giovedì 27 Ottobre 2022, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 07:56

PESARO La Provincia e le sue scuole superiori potrebbero diventare una "comunità energetica” che punta a raggiungere l’autonomia nella produzione di luce e calore grazie alle fonti rinnovabili pulite, come i pannelli solari e fotovoltaici sugli istituti, in particolare al Campus, e altre iniziative green per il risparmio, contro gli sprechi, per fermare le polveri sottili e soprattutto come scappatoia alle bollette del riscaldamento che hanno raggiunto livelli insostenibili con 3 milioni e mezzo di scoperto.  


Il confronto


Non tutto il male viene per nuocere, ha pensato il presidente di viale Gramsci Giuseppe Paolini dopo il summit di ieri con una ventina di presidi dei licei e degli istituti tecnici e professionali del territorio, convocati in sala Pierangeli, la maggior parte in presenza e alcuni collegati online, per fronteggiare tutti insieme il caro energia. «Non lasceremo al freddo nessuno - mette subito in chiaro dopo l’incontro il presidente della Provincia -. I dirigenti scolastici hanno dimostrato grande disponibilità al confronto per trovare le soluzioni migliori contro l’aumento delle bollette che ha messo in ginocchio il nostro bilancio. Ci siamo trovati d’accordo sulla necessità di investire sui giovani, sull’ambiente e sul futuro. I risparmi saranno decisi singolarmente con misure ad hoc, perché ogni istituto ha le sue esigenze e le sue caratteristiche, sia per quanto riguarda l’edificio scolastico sia per la organizzazione della didattica. 


La diversificazione


«Ogni istituto ci presenterà nei prossimi giorni un identikit. E un nuovo gruppo di lavoro, che mette attorno al tavolo Provincia e presidi, deciderà le strategie di risparmio caso per caso». C’è stata una convergenza sulla settimana corta, con la chiusura delle scuole il sabato. Ma la vera novità è il vademecum che il presidente Paolini ha messo in tasca ai dirigenti per una svolta ancora più ecologica all’insegna del risparmio energetico negli istituti. «Siamo al lavoro per dotare il Campus di pannelli fotovoltaici, rendendo autosufficiente il polo scolastico più grande della città - rilancia il numero uno di viale Gramsci -, ho pensato anche di realizzare un sistema di doppie condotte per l’utilizzo dell’acqua piovana nei servizi igienici, attraverso pozzi di raccolta della pioggia.

Abbiamo inoltre in programma un incontro i primi di novembre con alcuni docenti universitari e gestori che producono energia.


La trasferta


Ed è molto attesa la trasferta a Modena, dal presidente Gian Domenico Tomei, per copiare alcune idee alla Provincia che ha realizzato soluzioni all’avanguardia nella produzione di energia pulita». Parallelamente si faranno incontri periodici per valutare come si possono migliorare gli istituti: «Le aule devono essere moderne ed efficienti, a consumo zero, sull’esempio del Morselli, primo edificio Nzeb della Provincia, e del progetto ecosostenibile per il Raffaello di Urbino». La scaletta decisa con i presidi prevede che ogni istituto presenti necessità ed esigenze di organizzazione interna. Al tempo stesso si costituirà un gruppo di lavoro - formato da presidente, consigliera provinciale Chiara Panicali, direttore generale Marco Domenicucci, dirigente dell’edilizia scolastica Maurizio Bartoli e presidi - per valutare le possibilità di risparmio. Tutto questo «nella speranza che le pressioni che abbiamo fatto sul Governo attraverso l’Upi (Paolini è presidente dell’Unione Province Marche) ci portino gli attesi contributi per sostenere il caro energia - si augura -, abbiamo chiesto complessivamente 240 milioni, noi dobbiamo coprire 3 milioni e mezzo di euro per il riscaldamento, sull’anno scolastico siamo passati da 1 milione e 500.000 euro a 5 milioni di euro delle ultime proiezioni, una spesa insostenibile». 


Le nuove proposte


Dai presidi sono state proposte «la settimana corta e la ottimizzazione degli spazi per le attività pomeridiane, quando gli studenti sono meno. Questo significa che se l’attività viene fatta su due aule, è inutile riscaldare tutto il plesso». Si guarda così alla compartimentazione del calore, da erogare solo negli ambienti necessari, evitando le dispersioni. Paolini ha in ogni caso chiarito: «Non lasceremo al freddo nessuno. Dove ci sono le condizioni per riscaldare a blocchi, si valutano anche valvole termostatiche e pompe di calore autonome».

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