Ossessionato da una ragazzina 15enne evade dai domiciliari per aspettarla sotto casa, ma ad arrivare è il padre

Ossessionato da una ragazzina 15enne evade dai domiciliari per aspettarla sotto casa, ma ad arrivare è il padre
Ossessionato da una ragazzina 15enne evade dai domiciliari per aspettarla sotto casa, ma ad arrivare è il padre
di Luigi Benelli
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Mercoledì 18 Maggio 2022, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 16:18

PESARO - Per lui quella ragazzina è un’ossessione, tanto da evadere dagli arresti domiciliari e farsi trovare sotto casa del padre, nella speranza di incontrarla. È una storia già salita alla ribalta della cronaca circa un mese fa, ma che continua ad avere un seguito. Perché sabato scorso c’è stato un nuovo arresto e ieri mattina l’udienza di convalida.

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Lui è un 30enne che aveva conosciuto una ragazzina di appena 14 anni al bar dove lavorava.

Poi da quel momento non le aveva tolto gli occhi di dosso. Appostamenti, messaggi in cui le mandava le foto di gesti di autolesionismo, pedinamenti. Fino all’arresto di aprile. Per lui l’accusa è di atti persecutori e di danneggiamenti. Un comportamento a fini sentimentali ma con un atteggiamento possessivo fino all’ossessione. Già da quando la conobbe le aveva promesso che era pronto a “fare dei casini per lei”. Quella ragazzina era diventato un’ossessione tanto da chiamarla ripetutamente anche oltre 50 volte in una stessa giornata. Un comportamento sprofondato anche nell’invio di immagini e video che lo ritraevano mentre si procurava gesti di autolesionismo per questo amore non corrisposto. Gesti che neanche a dirlo, turbavano la ragazzina. Pedinamenti e appostamenti di giorno ma anche di notte e non solo rivolti alla minorenne ma anche ai suoi genitori sempre con l’obiettivo di vederla. In due occasioni si era persino accanito contro l’auto dei genitori tagliando le gomme a quella della madre e imbrattando con una bombola spray i vetri di quella del padre. Arrivando anche a minacciarlo. Appostamenti, messaggi e video che hanno procurato un forte stato d’ansia nella ragazzina tanto che ad aprile era intervenuta la polizia portando il giovane in questura. Eppure il giorno dopo avrebbe ripreso a fare quello che aveva fatto in tutte queste settimane. Si era appostato nuovamente sotto casa e i carabinieri erano dovuti intervenire per ben due volte nello stesso giorno. Vari e vani i tentativi di dissuaderlo perché lui avrebbe detto: «Ormai è troppo tardi, devo andare in fondo a questa storia». Poi i biglietti lasciati sul parabrezza dell’auto dei genitori. Dopo l’ennesimo appostamento la ragazzina è stata vittima di un attacco d’ansia e i carabinieri avevano arrestato il ragazzo per atti persecutori aggravati dal fatto di averli commessi contro una minorenne. Il 30enne era finito ai domiciliari, ma con l’obbligo del braccialetto elettronico. Ma sabato, utilizzando il permesso per vedere la psichiatra, ha fatto una deviazione ed è stato visto sotto casa del padre di lei. Così è scattato un nuovo arresto. Difeso dall’avvocato Alberto Bordoni, il giudice ha disposto la custodia nella casa di cura psichiatrica in cui è già ricoverato. 

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