Con la mascherina e a un metro di distanza, ma i familiari possono tornare in visita alle case di riposo

Pesaro, con la mascherina e a un metro di distanza, ma i familiari possono tornare in visita alle case di riposo
Pesaro, con la mascherina e a un metro di distanza, ma i familiari possono tornare in visita alle case di riposo
di Letizia Francesconi
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Mercoledì 19 Maggio 2021, 07:35

PESARO - Potrà essere finalmente colmato quel vuoto affettivo e di relazione fra anziani disabili ospiti nelle case di riposo con i propri cari. Le strutture riaprono alle visite dei familiari, ma con distanziamento di un metro e mascherina. Dopo oltre 8 mesi è questo il primo segnale concreto di ritorno alla quasi normalità, che rientra nelle nuove regole del Decreto Riaperture, reso possibile grazie alla campagna vaccinale e ai protocolli di sicurezza condivisi con il Servizio sanitario territoriale.

Lunedì sarà il giorno più bello per i familiari di anziani fragili degenti nelle strutture del complesso di Santa Colomba, a Casa Aura e Casa Roverella. Responsabili di struttura al lavoro per completare i protocolli operativi e sanitari con le nuove modalità di ingresso e di fruizione degli spazi da inoltrare al Distretto sanitario di Pesaro. 

La riapertura

«I nostri anziani, soprattutto se allettati o colpiti da patologie degenerative sentivano il bisogno di questo ritorno ad una quasi normalità– commenta Gino Grandoni, direttore di Casa Roverella per il Consorzio sociale Santa Colomba - troppo lunghi questi mesi anche per loro e soprattutto per gli ospiti allettati o colpiti da Alzheimer, senza poter rivedere i propri cari, neppure nella Stanza degli abbracci. Speriamo che regole e spazi inseriti nel protocollo siano conformi alle direttive sanitarie, e se non ci saranno problemi dalla settimana entrante figli o nipoti, potranno vedere i propri anziani». 

Le regole

Nelle strutture residenziali di Santa Colomba visite consentite su appuntamento ma sempre mantenendo il distanziamento. Non è ancora tempo per toccare, abbracciare e stringere gli anziani, seppure la vaccinazione fra i degenti delle strutture è stata completata. Va mantenuto un metro di distanza e con la presenza stabile in orario di visita, di un operatore sanitario di struttura, nel caso in cui l’anziano abbia bisogno di assistenza, di essere accompagnato o spostato da uno spazio all’altro. Potranno entrare due familiari per ogni ospite anche sabato e domenica, ma figli o nipoti che siano, dovranno presentare alla direzione del complesso la certificazione di avvenuta vaccinazione per una o entrambe le dosi, oppure ancora l’esito di un tampone negativo eseguito nelle 48 ore precedenti. 
Familiari che dovranno indossare mascherina FFP2 per tutta la durata della visita e guanti monouso, che saranno loro forniti.

Si sta anche valutando l’ipotesi di far indossare un camice per la visita direttamente in reparto, se l’anziano è allettato. Con la bella stagione le strutture si organizzano, ognuna con spazi all’aperto in giardino riservati proprio all’accoglienza dei familiari con sedute e delimitati rispetto al resto della struttura: la Stanza degli abbracci a Casa Aura e Roverella continuerà ad essere funzionale. 

I controlli

Permesse anche le visite in stanza, dove vengono ospitati due anziani per camera e l’ingresso avverrà a rotazione dopo aver sanificato la stanza. «Affinché tutto funzioni al meglio e nel rispetto delle regole, limitando i casi a rischio o di contatto – prosegue Grandoni – ci siamo attrezzati con due o tre operatori sanitari aggiuntivi, che spalmati su sei ore saranno riservati al controllo e all’assistenza in orario di visite» 

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