Regione, i tecnici hanno scelto: «Nuovo ospedale a Muraglia». Ecco perché è stato preferito a Case Bruciate, sponsorizzato dall'assessore Baldelli

Il rendering del nuovo ospedale che la Regione Marche realizzerà a Muraglia
Il rendering del nuovo ospedale che la Regione Marche realizzerà a Muraglia
di Simonetta Marfoglia
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Mercoledì 10 Novembre 2021, 07:15

PESARO - Un annuncio concordato da Comune e Regione di quelli baricentrici ed equidistanti grazie all’asettico linguaggio tecnico, per dire che alla fine, dopo anni di battaglie, polemiche, fughe in avanti, ritorni e rimandi a braccio di ferro (questi sì politici), il nuovo ospedale di Pesaro sarà a Muraglia e che alla fine, anticipando i 10 giorni presi per la valutazione, il Comitato dei “saggi” ha fatto la sua scelta, sventolando il fazzoletto d’addio per Case Bruciate sostenuto soprattutto dall’assessore regionale Francesco Baldelli.

 
Gli indicatori
Prendendo come parametro quattro indicatori (qualità e funzionalità sanitaria, sostenibilità, costi, tempi) il Comitato ha ritenuto che Muraglia sia migliore come qualità e funzionalità (sul sito scelto è già presente l’attuale appendice del San Salvatore soprattutto con la preziosa Radioterapia), come sostenibilità ambientale e urbanistica (sarà interessante in proposito leggere gli indicatori vincenti considerato gli appelli sui rischi idrogeologici lanciati negli anni dai gruppi contrari), mentre Case Bruciate reggeva meglio solo il confronto sui costi, che però limando un po’ qua e un po’ là si potranno aggiustare per il sito dell’Ardizio. Quanto ai tempi, che adesso racchiudono la successiva partita da giocare, invece è un pari e patta: praticamente per Muraglia e Case Bruciate non ci sono differenze. Un risultato tecnico utile, anzi necessario, a togliere le simboliche castagne dal fuoco alla politica per giungere a una negoziazione dove la maggior parte dei soggetti in campo (il sindaco Matteo Ricci e il governatore Francesco Acquaroli in primis) sono arrivati a una soluzione win-win.
La linea tracciata
E, finalmente, una linea tracciata per Pesaro: che avrà il nuovo ospedale in un sito già votato alla funzione sanitaria (versione light rispetto alle intenzioni iniziali di Ceriscioli che prevedeva oltre 600 posti), e mantenendo su Fano il Santa Croce. In soldoni il nuovo ospedale sarà una struttura da 372 posti letto e di circa 150 milioni di costo stimato (rispetto ai 170 iniziali) con un’estensione su un’area dove già esistono Radioterapia, il polo Oncologico, Ematologia e altre strutture sanitarie funzionanti. La relazione finale consiste in un elaborato tecnico di 12 pagine in cui sono riportati analiticamente i punti di forza e debolezza dei due siti di Case Bruciate e Muraglia, analizzati secondo appunto i 4 parametri di valutazione in base all’ordine di priorità: qualità e funzionalità sanitaria; sostenibilità ambientale e urbanistica; costi dell’investimento; tempi di realizzazione.

E proprio il punto 1, legato alla qualità e funzionalità sanitaria ha assunto un ruolo preponderante, perchè Muraglia portava in dote il suo tesoretto di polo succursale del San Salvatore. 


Due, uno e patta
«Si sono riscontrati evidenti vantaggi per Muraglia - scrive il Comitato nominato due settimane fa da Comune e Regione - in relazione sia alla qualità e funzionalità sanitaria, sia in riferimento agli aspetti ambientali e urbanistici. Sul piano dei costi, a seguito delle ottimizzazioni possibili nelle due aree, nel sito di Muraglia emerge una significativa riduzione del costo totale che scende fino a circa 150 milioni di euro, mentre rimane pressoché invariata la stima di 140 milioni di euro per il sito di Case Bruciate». Nel rapporto di causa effetto all’annuncio è seguita la dichiarazione del sindaco Matteo Ricci che chiede alla Regione di premere ancora più sull’acceleratore a compensare il tempo perso. «Adesso che il sito del nuovo ospedale è riconosciuto da tutti su criteri tecnici oggettivi, avanti sul progetto e sull’iter realizzativo» chiosa Ricci che in precedenza aveva chiesto tre condizioni: no a ulteriori perdite di tempo, sì a un progetto modulare, no alla messa in discussione dell’Azienda Marche Nord. «Abbiamo tanto ritardo da recuperare -conclude - Ringrazio il gruppo tecnico per la competenza e la velocità nel lavoro svolto. Il Comune di Pesaro rimane a disposizione della Regione per accelerare le procedure e passare finalmente ai fatti. Ora potremo entrare maggiormente nel merito del contenuto del nuovo ospedale, a iniziare dall’esigenza di rafforzamento dell’Azienda Marche Nord e del rapporto con la sanità del territorio».


Le variabili possibili
Per l’assessore Saltamartini «quella che è affiorata è una valutazione tecnica che ha tenuto conto di tutte le variabili possibili e la scelta è ricaduta su Muraglia. C’è l’interesse di realizzare il prima possibile l’ospedale di Pesaro come quello di Macerata ed avviando un percorso che mai era stato portato avanti fino a questo punto. Non ci sono vincitori o vinti essendo una scelta di tecnici. Abbiamo deciso di percorrere questa strada lasciando da parte la scelta politica. Per il bene della comunità e per impiegare al meglio le risorse pubbliche».

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