Pesaro, migrante con la mannaia
terrorizza il centro dei profughi

Pesaro, migrante con la mannaia terrorizza il centro dei profughi
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Giovedì 7 Febbraio 2019, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 12:39
PESARO - Teso per l’esito dell’accoglimento della sua domanda di richiesta asilo, migrante dà in escandescenze brandendo una mannaia e impaurendo gli operatori del centro di accoglienza che hanno chiamato le forze dell’ordine. L’intervento dei poliziotti ha impedito che la situazione volgesse al peggio e il giovane alla fine si è lasciato convincere a farsi disarmare senza che nessuno dei presenti si facesse del male. Una serata turbolenta e di forte choc al centro di accoglienza per migranti a Pozzo Alto, nella zona di Borgo Santa Maria. Un crescendo che però trova una spiegazione coi fatti accaduti durante la giornata.
Nella precedente stesura delle notizia, era presente una foto, fornita dalle forze dell'ordine, in cui compariva un libro che, ovviamente, non ha alcuna attinenza con il caso in questione. Ci scusiamo dell'indebitamente accostamento con la casa editrice "Nina edizioni".

 
Il protagonista è un 23enne del Mali a Pesaro da qualche mese ospite presso la struttura della Labirinto, la coop sociale che gestisce una parte dell’accoglienza in provincia. In mattinata era stato in Prefettura dove era stato ascoltato dall’apposita commissione territoriale che valuta le domande di richiesta di asilo politico dei migranti. Una prassi consolidata dove ogni ragazzo racconta la sua storia, il suo sbarco, l’arrivo in Italia, da dove fugge, i motivi - soprattutto - per cui fugge e tutto quello che può essere utile per accogliere o respingere la sua domanda. Il ragazzo si è mostrato molto nervoso, forse si aspettava una risposta quasi immediata, ma la commissione, di prassi, apre l’istruttoria e impiega qualche settimana prima di pronunciarsi. Tornato al centro di accoglienza, ha iniziato a dare segnali di nervosismo. Un crescendo continuo, manifestato intorno alle 20 con un gesto che ha spiazzato tutti. All’improvviso ha preso un coltello da cucina di grande formato, una sorta di mannaia, e ha iniziato a brandirlo contro gli addetti della cooperativa che gestisce la struttura di Borgo Santa Maria che nel frattempo tentavano di calmarlo e di fargli gettare l’arma.
Ne è nato il panico perché il giovane del Mali era entrato in totale confusione, ha iniziato a pronunciare frasi sconnesse urlando e quel coltello era una minaccia reale perchè qualcuno rischiava di farsi del male. Chiamate subito le forze dell’ordine, sul posto sono arrivati i poliziotti della squadra volante, una pattuglia dei carabinieri e i medici dell’ambulanza del 118. La situazione era molto delicata così gli agenti hanno iniziato un’opera di persuasione per calmare il ragazzo, ormai fuori controllo. Non è stato facile ma alla fine il giovane è stato disarmato e reso inoffensivo. Visto lo stato di alterazione psicofisico è stato necessario procedere con un trattamento sanitario obbligatorio. Così con l’ambulanza il giovane è stato portato in psichiatria all’ospedale di Muraglia dove ha ricevuto l’assistenza e le cure del caso e dove è tuttora trattenuto in osservazione per il Tso.
Non è la prima volta che carabinieri e polizia intervengono per calmare i migranti. Era già successo a Pozzo Alto dopo una sorta di manifestazione dei richiedenti asilo. Il motivo riguardava l’arrivo delle carte di identità provvisorie rilasciate dal Comune. I migranti si attendevano questi documenti, ma non vedendoli arrivare avevano alzato la voce, tanto che erano stati chiamati i carabinieri di Borgo Santa Maria a tutela degli operatori che lavorano in struttura. I migranti, 30 in totale ospiti della struttura, si erano calmati alla vista dei militari e la situazione era tornata subito sotto controllo. Tre anni fa invece i migranti scesero in piazza per chiedere quale fosse il loro destino una volta ottenuto il riconoscimento di asilo politico o rifugiato.
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