PESARO - Una stagione partita in salita, tra mille dubbi e perplessità dettate dall’emergenza Covid 19 e che adesso stenta a decollare a a causa di una situazione metereologica che si presenta altalenante: l’estate 2020 si prospetta difficile per gli stabilimenti balneari, costretti a fronteggiare anche mareggiate e turbolenze improvvise che creano forti danni ad una situazione già piuttosto provata dalle restrizioni messe in atto per arginare l’epidemia.
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Ieri mattina una piccola ondata di maltempo, subito rientrato nel pomeriggio, ha creato subito danni inserendosi sugli storici problemi legati all’erosione. «Già l’inizio stagione è stato problematico: non sapevamo se e come aprire, eravamo consapevoli che le cose sarebbero state diverse dagli anni passati e questo ci ha trattenuto dall’azzardare investimenti manutentori e dal procedere con le assunzioni:
infatti lavoriamo con personale ridotto, anche molti clienti per paura delle restrizioni hanno rinunciato a prenotare l’ombrellone per l’intera stagione- è lo sfogo di Alessandro Corsini, titolare di Bagni Primavera-Ristorante Cocobongo- un introito minore a fronte delle grosse spese di sanificazione che abbiamo dovuto affrontare per tenere costantemente igienizzati bagni e lettini, avendo assunto personale appositamente per questo compito. Quando nonostante tutte le misure prese ci sono state due settimane di tempo brutto il mondo ci è crollato addosso».
I precedenti
Dopo una breve tregua, di nuovo la mareggiata nella notte del 7 luglio, che ha portato via circa 20 metri di spiaggia, accorciato lo spessore dello stabilimento, danneggiato decine di ombrelloni e lettini. “Il tempo decisamente non ci aiuta, ma il problema è annoso e legato alle scogliere: in vent’anni che sono operatore balneare non ho mai ravvisato in esse alcuna utilità, ho visto solo la spiaggia che spariva e soldi spesi nei ripascimenti, quando ci sarebbero altre soluzioni che la stessa comunità europea sarebbe disposta a sostenere economicamente mentre non vengono più elargiti fondi per le scogliere, ritenute obsolete” continua Corsini.
Le restrizioni
Ma il freno più grande continuano ad essere e restrizioni: «Non possiamo organizzare aperitivi e tavolate, dobbiamo segnare nome e cognome di tutti i clienti, misure che sicuramente necessarie ma che costituiscono un freno alla ripresa e che ricadono soprattutto sulle spalle di noi gestori, che viviamo con la spada di Damocle delle multe. Non possiamo essere noi a svolgere il ruolo di gendarmi, è difficile per noi gestire la clientela che vuole lasciarsi andare in una serata di svago e convivialità, ci proviamo con tutto il nostro impegno anche a costo di perdere clienti, ma spesso ogni sforzo è inutle e siamo noi stessi gestori a richiedere che ci sia un intervento della polizia nel controllare i luoghi della movida».
Anche l’ex assessore Riccardo Pascucci ha postato su Facebook un filmato sui danni provocati dalla mareggiata nel suo stabilimento.
Pesaro, la mareggiata si mangia metri di spiaggia, furia bagnini: «Così è impossibile»
di Eleonora Rubechi
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Mercoledì 8 Luglio 2020, 10:06
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