Marche Nord chiede alla Protezione civile medici in supporto: ne servono 10, per ora ne arriveranno la metà

Marche Nord chiede alla Protezione civile medici in supporto: ne servono 10, per ora ne arriverà la metà
Marche Nord chiede alla Protezione civile medici in supporto: ne servono 10, per ora ne arriverà la metà
di Letizia Francesconi
4 Minuti di Lettura
Giovedì 25 Marzo 2021, 04:15

PESARI -  In questa fase complessa e delicata la gestione dell’emergenza al presidio Marche Nord cambia sulla base del numero di accessi e ricoveri e impone una riorganizzazione veloce. E’ stata questa l’analisi del direttore sanitario Edoardo Berselli nel confronto in videoconferenza con le parti sociali del comparto sanità Cgil, Cisl e Uil. I direttori delle unità operative Covid all’interno del San Salvatore, e in particolare l’unità di Terapia Intensiva, si trovano a gestire oltre all’aumento degli accessi anche un certo numero di posti letto occupato in Rianimazione da malati trasferiti dall’Anconetano Siamo così arrivati a quasi 180 posti letto totali Covid a disposizione di Marche Nord.

LEGGI ANCHE:

Covid, i nuovi contagi oggi nelle Marche sono 632 / Guarda il virus in tempo reale


La riduzione dell’ultima settimana di tutte le attività di Chirurgia e Blocco operatorio, ad eccezione di interventi urgenti e non differibili, ha portato Marche Nord a recuperare 18 posti letto di sub intensiva a cui si aggiungono altri 11 costantemente monitorati, tutto per una dotazione di semi intensiva di 93 posti.

Ci sono poi 41 letti di Intensiva e 43 posti Covid non gravi. Sono invece 130 i posti letto puliti nei reparti di Cardiologia e Chirurgia al San Salvatore e il resto dei posti al Santa Croce di Fano. Restano ricoverati nelle quattro sale di Rianimazione ancora 20 pazienti presi in carico dalle strutture ospedaliere dell’Anconetano.

Cambia anche il decorso clinico dei casi più giovani e in Rianimazione c’è da giorni anche un 25enne del territorio. Evoluzione clinica più rapida, che ha imposto alla direzione Marche Nord cambi repentini e un aumento di posti proprio per le aree di sub intensiva. I numeri: l’Azienda ospedaliera, sulla base dei numeri forniti dalla direttore generale Maria Capalbo e dal direttore sanitario Berselli, ha presentato richiesta per una task force alla Protezione civile nazionale di 10 medici e 10 infermieri, richiesti tramite il canale del Ministero della Difesa. 

Tre medici sono già stati inviati a supporto dei reparti Covid di Medicina Interna e intensive, e altri 2 medici sono attesi nelle prossime settimane. Nessuna disponibilità invece dalla struttura ministeriale per gli infermieri. E così l’unica alternativa possibile è attingere dalla graduatoria del maxi concorso regionale per infermieri. E proprio tra il 13 aprile e il primo giugno entreranno a Marche Nord oltre una decina di nuove unità infermieristiche. Rispetto alla graduatoria di infermieri a tempo indeterminato sono stati chiamate in servizio ad oggi 20 unità ma fra queste c’è chi ha rifiutato preferendo altre aziende ospedaliere mentre altre erano già in servizio all’interno del polo ospedaliero. In totale tra chi era già in servizio a tempo determinato e i nuovi che arriveranno in primavera sono 16 le nuove assunzioni effettive e la direzione ha parlato di un saldo comunque positivo per le assunzioni 2019-2020 di personale Covid con 51 operatori in più. 

«Serve una revisione dei piani occupazionali di emergenza delle strutture ospedaliere - entra nel merito Vania Sciumbata (Fp Cgil) - si chiede al Servizio salute regionale di rivedere per questo il calcolo del tetto di spesa per il personale al fine di implementare e verificare margini di assunzioni per sanitari e medici. Figure varie, di cui c’è bisogno anche all’interno di Marche Nord, non solo infermieri ma anche Oss, tecnici di laboratorio e medici anestesisti». Critico il referente Uil Fpl. «Nei reparti Covid del San Salvatore, a fronte anche dei nuovi posti aperta - osserva Angelo Aucello - si rileva una mancanza di personale integrativo, tale da garantire il turn over di sostituzioni per malattia e in previsione del piano ferie estive da giugno in avanti, quando l’emergenza rientrerà. La coperta è corta e si rischia un ulteriore pressione fisica e psicologica su quello stesso personale, operativo da un anno, e che viene richiamato, visti accessi e ricoveri, anche dai giorni di riposo». Si dice preoccupato dei numeri del anche Alessandro Contadini per Cisl: «Troppo basso il numero di 10 infermieri spalmati di qui a giugno, assunti dalla graduatoria regionale del concorsone. Così come rimane aperta la carenza di operatori Oss, sono soltanto 25 i nuovi ingressi, per di più con un semplice contratto di collaborazione, e manca anche personale medico, tanto che poche settimane fa l’azienda ospedaliera ha aperto un bando per mancanza di anestesisti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA