PESARO - Un’altra protagonista della Pesaro di ieri che si fa impalpabile cipria per disperdersi leggera nella brezza pungente dell’inverno. Se n’è andata Lalla Ginepro, storica commerciante, socia fondatrice del Soroptimist Club Pesaro e pittrice per passione. Avrebbe compiuto 90 anni alla fine del prossimo mese. Era nata il 29 febbraio del 1932 e anche quel giorno bisesto che condivideva con il cigno di Pesaro, Gioachino Rossini, la rendeva così speciale, divertente e divertita nella sua cristallina e fuggitiva lievità.
Il negozio lungo il corso
La figura di Lalla nel ricordo diventa impalpabile cipria perchè lei tra profumi, creme e belletti non solo ci è cresciuta professionalmente ma ha insegnato a usarli a tre quarti del ramo femminile della città: che fossero ragazzine o signore non era importante.
Generazionale
Un via vai di prove, trucco e parrucco, quando i tutorial erano di là da venire, la chirurgia estetica confinata nei sussurri su leggendari maghi brasiliani (Pitanguy ed emuli) e le estetiste erano più catena di montaggio per togliere peli e punti neri che accademiche della skin care & wellness. La sua famiglia è stata tra le travi portanti del commercio cittadino, sorella dell’arbitro di eleganza Sergio, scomparso appena pochi mesi fa. Lui abbigliamento, lei profumi, tra i punti cardinali dei cosiddetti negozi di qualità, a presidiare il cardo e il decumano di Pesaro.
Il 6 aprile 1968
Davvero un’altra epoca, o forse è soltanto nostalgia. Ma Lalla era anche altro. Il 6 aprile del 1968 insieme ad altre 27 socie fondò al Piccolo Hotel il Soroptimist Club Pesaro, il 45esimo dell’Unione Italiana (oggi sono 161), che elesse come prima presidente l’avvocato Enrichetta Somalvico Bevilacqua. Si era a poche settimane del maggio francese, ma quel gruppo di donne aveva già chiara la strada da percorrere, condivisa e declinata al femminile. Nel club Lalla ha ricoperto le cariche più importanti fino alla presidenza e al Soroptimist è sempre stata tenacemente attaccata. Come confermano le parole della presidente Maria Vera Morichi: «La perdita di Lalla è un dolore. Una persona cara a tutte, e tutte conservano di lei preziosi aneddoti: anche chi, come negli ultimi tempi, non aveva avuto occasione di frequentarla, ma era come se la conoscesse da sempre, perchè al Club aveva dato tanto, offrendo disponibilità, condivisione e amicizia, che sono anche i fra i nostri valori portanti».
Il ricordo
Vedova di Leonardo Luchetti, lascia i figli Marcello e Rita che ne ha annunciato l’addio con parole che a Lalla sarebbero piaciute assai: «La Lalla non si divertiva più e ha deciso di raggiungere il suo Momi. Donna unica, speciale. Grazie di essere stata la mia mamma». I funerali lunedì 31 gennaio, nel pomeriggio alle 15.30 in Duomo.