Pesaro, addio Ildaco a Minelli, il cestista pneumologo. Fu il primo pesarese a vestire l'azzurro

Pesaro, addio Ildaco a Minelli, il cestista pneumologo. Fu il primo pesarese a vestire l'azzurro
Pesaro, addio Ildaco a Minelli, il cestista pneumologo. Fu il primo pesarese a vestire l'azzurro
di Camilla Cataldo
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Sabato 5 Settembre 2020, 04:25

PESARO - Se ne è andato un altro pezzo di storia della Vuelle: ieri mattina alle 7 ci ha lasciato Ildaco Minelli, 87 anni, il primo giocatore pesarese a vestire la maglia della Nazionale italiana di basket. Papà di Matteo, play scudettato con l’allora Scavolini nel 1988 (ha vinto anche una Coppa Italia e vestito per cinque anni la canotta biancorossa), era uno dei grandi della nostra pallacanestro.

Era nato il 2 agosto del 1933 e combatteva con una brutta malattia da alcuni anni. Una grande persona, un ottimo medico pneumologo che si è distinto anche nella pallacanestro, appunto, ed è ricordato da tutti come un centro che si faceva valere sottocanestro. Parliamo dei primi anni ’50 e la squadra era la mitica Victoria, con in panchina Aido Fava. 
 
Il ricordo
«E’ stato il primo vero lungo che abbiamo avuto, era alto 190 cm e ai tempi era tanto, eravamo tutti nani – racconta Marcello Rivalta, che ha visto giocare da vicino Ildaco Minelli -. Della squadra che era stata promossa in Serie A faceva parte della seconda generazione, con i vari Della Fornace, Ferri, Lanfernini, Cioppi… Dopo siamo arrivati noi poco più giovani. E’ un periodo nero, oltre ad aver perso il grande Ildaco, altri ex giocatori stanno poco bene, come Mao Di Giacomo e Paparà Paolini», si rammarica. Rivalta poi prosegue: «In realtà Ildaco ha giocato per pochissimo tempo, giusto qualche anno, poi ha dovuto smettere per motivi di salute. Era stato inserito in prima squadra direttamente dalle giovanili e ha militato solo a Pesaro. In attacco faceva il tocchettino a rimbalzo, è stato il primo a fare quel gioco. E’ stato in Nazionale, ricordo una presenza a Bari, dove era nei dieci. Ha avuto una carriera brevissima ma ha segnato il passaggio dalla vecchia palla al cesto alla pallacanestro più moderna, poi più avanti ci siamo stati io, Riminucci e tanti altri. Ha sempre occupato il ruolo di pivot ed era un tipo abbastanza riservato, anche alle cene che organizzavamo spesso non veniva. Andava a letto presto».
Passione di famiglia
Ildaco Minelli abitava in via Postumo dei Silvestri con la moglie Carla Rossetti, che è vissuta nell’ambito della pallacanestro perché anche la sua famiglia di origine aveva dei trascorsi. Due i figli: Andrea, il più grande, medico, e Matteo – appunto – che ha seguito le orme paterne e ha giocato ad alti livelli. «Lo conoscevo bene, faceva le visite sportive. Era molto schivo, è stato uno dei pionieri della pallacanestro a Pesaro – il pensiero di Alberto Paccapelo, altro ex Vuelle di qualche generazione più giovane -. Ildaco era uno di quelli che ha fondato il basket di casa nostra con Fava e gli altri e poi si è dato alla medicina, ma è rimasto sempre appassionato. Mi chiedeva spesso notizie sulla squadra». Non molto tempo fa era stato omaggiato dal presidente Ario Costa e dalla Vuelle alla Vitrifrigo e non aveva mancato di commuoversi. La Carpegna Prosciutto partecipa al cordoglio per la sua scomparso con un sentito messaggio che recita: «La Vuelle piange la scomparsa di Ildaco Minelli, colonna del basket cittadino e primo pesarese a vestire la maglia Azzurra. Aveva 87 anni. Il presidente, lo staff dirigenziale e il gruppo squadra si uniscono alla famiglia in questo momento di dolore». 
I funerali
Minelli sarà ricordato con una cerimonia funebre questo pomeriggio alle 16,30, nella chiesa parrocchiale di Cristo Re nella zona centro-mare. 

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