Lavoro stagionale, strada ancora tutta in salita: non c'è appeal per neofiti e per professionisti

Lavoro stagionale, strada ancora tutta in salita: non c'è appeal per neofiti e per professionisti
Lavoro stagionale, strada ancora tutta in salita: non c'è appeal per neofiti e per professionisti
di Letizia Francesconi
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Domenica 24 Aprile 2022, 07:25

PESARO  - Per hotel, operatori balneari, ristoranti e attività collegate al turismo, è di nuovo caccia al personale stagionale. Continua la difficoltà a reperire non solo giovani per un contratto di tre mesi, ma anche barman o figure qualificate, da inserire poi stabilmente a fine stagione, in hotel o nella ristorazione. Un problema che si registra un po’ ovunque: è questo l’allarme, che anche in questa stagione lanciano Paolo Costantini, presidente dell’associazione albergatori e Agnese Truffelli, vicedirettore Confcommercio Marche Nord. 


Un mal comune e non solo per i fine settimana o per turni serali delle attività al pubblico.

Già a marzo scorso Apa hotel aveva diffuso sui propri canali social un avviso di ricerca personale e tuttora sulle pagine social annunci di ristoranti o chioschi-bar in procinto di riaprire ma le risposte non sono sufficienti, così dicono gli operatori. «L’associazione albergatori e di riflesso i singoli hotel, sono nella fase di scrematura dei curriculum finora arrivati, ma è un percorso in salita – anticipa il presidente Costantini – la campagna social o altri eventi e promozione l’Alberghiero per quanto importanti nell’investimento sulla comunicazione e marketing, non risolvono il problema del reperimento di personale. In questo momento Apa ha un centinaio di posizioni aperte a supporto degli hotel, che utilizzano il nostro servizio “cerca lavoro”. Vale a dire almeno 45 candidati da inserire. 


«Il prossimo mese scatterà il periodo di prova per questi candidati e la seconda decade di giugno, sarà decisiva per capire effettivamente i numeri e i contratti a termine o a chiamata, che saranno stipulati. Al momento nelle strutture ricettive o balneari che siano, manca un 25-30 per cento di addetti per le varie mansioni. Anche l’associazione bagnini Pesaro è in difficoltà a trovare i ragazzi del salvataggio e giovani per il servizio bar o in spiaggia. Si fatica a trovare personale di sala e hall, soprattutto professionisti fra Pesaro città e zone limitrofe. Anche per questo diversi albergatori entro la prima decade di giugno, sperano di intercettare lavoratori stagionali provenienti da fuori regione, che arrivano per esempio dalla Puglia o da altre regioni del sud, e che possono dare un po’ di ossigeno ai nostri operatori. Stagionali questi, che poi avranno la necessità di un alloggio per i mesi di permanenza e su questo l’associazione si sta organizzando selezionando le disponibilità di alcuni gestori per riservare alcune camere, mentre in altri casi con contratti di affitto estivo».


«Proviamo sì a ripartire tornando alla normalità dopo due anni, ma anche per noi manca il personale necessario a soddisfare l’offerta – sottolinea anche Truffelli per Confcommercio – una problematica che si aggiunge alle difficoltà di tutte le attività di pubblico esercizio alle prese anche con i rincari di costi e materie prime. Cause e concause, la pandemia, il turn over spesso repentino fra aperture, chiusure o cambi di gestione, certo non aiuta il settore, oltre a compensi che devono essere adeguati, commisurati alle ore di lavoro previste. Si sa che è un lavoro pesante, fatto soprattutto per i più giovani di rinunce perché si perdono weekend, giornate di festa o compleanni, ma è anche uno spaccato, che ha bisogno di figure e giovani formati nel mondo del bar e della ristorazione, capaci di saper lavorare in squadra e adattarsi, conciliando questo tipo di lavoro con la quotidianità. Sicuramente c’è ora meno motivazione e passione». 


Non si trovano cuochi, anche già formati dopo la scuola alberghiera, camerieri, donne che si dedicano alle pulizie e in alcuni casi le attività di ristorazione più strutturate, non riescono a programmare la stagione di qui al prossimo settembre. Mancano per esempio anche animatori o istruttori sportivi, che le associazioni ricercano per campi estivi o per iniziative in spiaggia. Soluzioni? Non nell’immediato tali da risolvere tout court il problema delle figure mancanti in questa stagione, ma il prossimo passo sarà investire su corsi di formazione “brevi” ad hoc, in collaborazione con le parti sociali del settore commercio-pubblici esercizi ed Enti di formazione certificati rivolti a tutti coloro, che indipendentemente dall’età vogliono inserirsi di nuovo, magari dopo un lungo periodo di stop, proprio in questo settore».

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