Lavoro, nell'anno della pandemia bruciati dal mercato oltre 5mila contratti

Lavoro, nell'anno della pandemia bruciati dal mercato oltre 5mila contratti
Lavoro, nell'anno della pandemia bruciati dal mercato oltre 5mila contratti
di Luigi Benelli
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Mercoledì 13 Gennaio 2021, 21:19

PESARO -  Un anno nero per l’economia e l’occupazione ne risente nonostante il blocco dei licenziamenti. Fino al 31 marzo i datori non possono ridurre il personale, ma l’effetto della pandemia è comunque evidente nei numeri del centro per l’impiego di Pesaro.

Più persone in cerca di lavoro, oltre 5000 contratti di lavoro in meno in un anno. Numeri impattanti per un’economia variegata come quella del territorio di Pesaro. I dati fanno riferimento ai comuni dell’Ambito territoriale: Pesaro, Gabicce Mare, Gradara, Mombaroccio, Montelabbate, Tavullia, Vallefoglia. Partiamo dagli iscritti, ovvero le persone disoccupate in cerca di un lavoro.


Al 31 dicembre 2018 erano 9.845; numero salito a 10.448 nel 2019 e arrivato a 11.303 nel 2020.

Un trend in crescita. La questione femminile è dominante, sono 6.409 le donne in cerca di lavoro contro i 4.894 uomini. Quanto alle fasce d’età dai 45 ai 60 anni ci sono 3.556 persone disoccupate, è la fascia predominante e quella che più difficilmente riesce a trovare lavoro. Dai 30 ai 45 anni i disoccupati sono 3.244. Quanto al titolo di studio sono 3.450 con la terza media, 3.348 con un diploma delle superiori, 1.345 con nessun titolo di studio e 1.134 laureati e specializzati.

Il dirigente del centro per l’impiego Claudio Andreani è in prima linea e ha potuto seguire da vicino come la pandemia abbia influito sul mercato del lavoro. «Siamo in una sorta di bolla perché non si può licenziare e molti lavoratori sono in cassa integrazione. Quello a cui assistiamo è una domanda di lavoro da parte delle aziende molto bassa e dunque una crescita di persone che cercano un impiego. Non è solo una questione di competenze, titoli di studio e specializzazioni, con la pandemia tutto si è fermato. Il dato allarmante è nel calo dei nuovi contratti nel 2020, un crollo vertiginoso. Ed è trasversale. Se i tempi indeterminati sono sempre più una chimera, anche la somministrazione e il lavoro interinale è calato a causa di una stagionalità che non c’è stata». 


Precari del turismo e non solo. Il dato parla di una diminuzione di nuovi contratti negli ultimi tre anni. Nel 2018 furono 27.076, nel 2019 sono stati 26.775 e al 2020 il dato si attesta a 21.334. Oltre 5400 contratti in meno. Quelli a tempo indeterminato sono stati 1863 contro 2.473 dell’anno prima. In pratica appena un 13% riesce ad avere il posto fisso. La formula più utilizzata è quella più precaria, quella del lavoro a tempo intermittente con 4238 contratti nel 2020 contro i 6261 dell’anno prima. I Co.co.co sono stati 565 mentre quelli a tempo determinato sono la maggioranza con 11.686 contro i 13.459 dell’anno precedente. «Il calo è trasversale – continua Andreani - Chi viene al centro per l’impiego di Pesaro per cercare lavoro lo fa scoraggiato, molto preoccupato, consapevole di tempi lunghi e incerti. E il timore è generale anche per noi operatori perché in primavera non sappiamo come reagirà il territorio se non ci saranno più ammortizzatori sociali, cassa integrazione e blocco licenziamenti. È un momento difficile». L’export in provincia è calato del 13,2% e uno dei motori dell’economia si è quindi inceppato. 


Ma anche il turismo è in grave difficoltà e lo si nota nei contratti nelle attività di servizi, alloggio e ristorazione: 6.454 contro i 9.243 dell’anno prima. Altro calo vistoso nella manifattura con 2.153 nuovi avviamenti rispetto ai 2.991 e nei servizi (425 contro 915). Bene l’agricoltura con 695 nuovi contratti contro i 521 dell’anno precedente. Una via d’uscita c’è, secondo Andreani «una grande arma per superare la crisi è rappresentata dai finanziamenti dall’unione Europea. Un recovery plan potrà far ripartire progetti e cantieri e di conseguenza una domanda interna tale da stimolare il mercato del lavoro. Dunque diventa fondamentale il finanziamento pubblico».

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