PESARO - Quando la rabbia è una pessima consigliera. Insulta i vigili urbani su Facebook, medico di medicina generale finisce a processo. Tutto è scoppiato in un giorno di giugno del 2021 quando il medico aveva lasciato l’auto posteggiata in un punto non consentito vicino al suo studio. Avrebbe lasciato un biglietto in cui motivava il parcheggio selvaggio, sottolineando l’emergenza che dettava la sua violazione al codice della strada.
Il biglietto
Biglietto che non ha commosso due vigili urbani solerti sono passati e hanno elevato la multa.
La denuncia
La cosa non è passata inosservata perché il profilo del medico era parecchio in vista e ha generato reazioni e commenti. Ma soprattutto dal comando della polizia locale lo sono venuti a sapere e non hanno affatto fatto finta di niente. Hanno quindi denunciato l’uomo per diffamazione a mezzo Facebook. Non è tutto, perché nei commenti il medico aveva anche messo i numeri di matricola degli agenti che gli avevano elevato la sanzione e i due si sono quindi accodati alla querela. Aveva aggiunto: «C’è una incompatibilità genetica tra la divisa e il buon senso». Il confine tra opinione e diffamazione è sottile perché si può certamente contestare l’operato di qualcuno, ma non insultarlo direttamente. Ieri mattina il medico ha optato per la messa alla prova per estinguere il reato e ha anticipato che risarcirà i due vigili con 500 euro ciascuno. Poi dovrà fare lavori socialmente utili per mandare in soffitta la querela.
La pena
L’uomo era difeso dall’avvocatessa Mariella Masanotti mentre i due vigili erano assistiti dall’avvocato Andrea Casula che non ha potuto costituirsi parte civile in quanto l’imputato farà lavori socialmente utili e non ci sarà un processo.