PESARO - Marco Ragnetti, i suoi dolci occhi chiari, la spensieratezza e la vitalità dei suoi sedici anni. Una vita e sogni spezzati da un tragico schianto in sella al suo scooter, mentre percorreva strada Montefeltro in una fredda mattina di marzo. La sua passione, lo sport che praticava anche a livello agonistico. Prima nelle “Formiche Rugby Pesaro” e poi da qualche anno nella categoria allievi ciclismo dell’Alma Juventus Fano, studente dell’Agrario Cecchi, vivace e dal carattere deciso.
Lo schianto
La tragica fatalità, che si è consumata intorno alle 7.30 di ieri, lascia sconvolta la comunità di Borgo Santa Maria, preside, docenti e compagni di classe del Cecchi e quel mondo dello sport che Marco, tanto amava fin da bambino, dall’età di sette anni.
I rilievi
Il conducente dell’autocarro che procedeva in direzione Urbino, e che avrebbe visto lo scooter sbandare, secondo una prima ricostruzione degli agenti della polizia locale di Pian Del Bruscolo, coordinati dalla dirigente Arduini, ha cercato di portarsi e sterzare tutto a destra per evitare lo schianto, ma la manovra non è stata sufficiente ad evitare la tragedia. Lo scooter del ragazzo è finito addosso al mezzo, nessun segno di frenata lungo l’asfalto, prima dell’impatto. Marco è finito a terra, battendo violentemente la testa e il torace. Una tragica fatalità, probabilmente per le temperature rigide di questi giorni, che hanno reso il fondo stradale del rettilineo in alcuni tratti viscido. E forse Marco per una disattenzione, ha sbandato senza riuscire più a “tenere” la strada fino a trovarsi di fronte l’autocarro, poco dopo la rotatoria. La drammatica notizia è subito rimbalzata a scuola, fra compagni e i docenti dell’istituto, con quel banco vuoto che ha ricordato a tutti l’assenza dell’amico.
Lo choc
Choc anche tra i dirigenti sportivi e gli allenatori che hanno incontrato Marco e la sua passione prima a rugby poi come ciclista, nella squadra Allievi della società fanese. Marco ha amato lo sport fin da bambino e ha condiviso la passione per il rugby anche con la sorella, Angelica. Marco era arrivato a Pesaro piccolissimo dalla Lituania adottato dai suoi genitori.
Si unisce al dolore della famiglia e dei compagni dello sport, anche la squadra delle “Formiche Pesaro Rugby”. Lo ricorda commosso, Gabriele del Monte delle giovanili: «È vero, da qualche anno Marco, non giocava più per un problema di salute, forse al cuore, che gli impediva di praticare sport da contatto per dedicarsi ad attività sì agonistiche ma più leggere. Non ha mai perso la voglia di mettersi in gioco per una sana competizione e sul campo da rugby fin da bambino, aveva il suo carattere. Uno di quei ragazzi, che sanno farsi voler bene e che rimangono nel cuore proprio come il suo sorriso. Ha giocato a rugby dai 7 ai 12 anni, poi fuori dal campo da gioco ha mantenuto per anni i rapporti con i compagni di squadra, e mio figlio era fra questi. Siamo increduli e sconvolti».
La dedica
«Domenica, proprio la sua squadra under 17, gioca in casa e fra i ragazzi in campo ci saranno anche gli amici di sempre, come mio figlio, per questo stiamo pensando di dedicare al Marco bambino, cresciuto con noi e al Marco adolescente, un ricordo e un abbraccio dal campo a lui e alla sua famiglia». Saluta Marco anche il gruppo ciclistico esordienti e allievi Scd, Alma Juventus Fano. «Sarai sempre e comunque in bici con noi, Ciao Marco». Così il post affidato ai social dove il dolore degli amici e le parole d’affetto hanno innonadato la sua bacheca.