Gli hotel dismessi che cadono a pezzi sono le cariatidi del lungomare di Pesaro. Ecco chi, invece, riapre

Gli hotel dismessi che cadono a pezzi sono le cariatidi del lungomare di Pesaro. Ecco chi, invece, riapre. Armatura a vista in un palazzone del lungomare
Gli hotel dismessi che cadono a pezzi sono le cariatidi del lungomare di Pesaro. Ecco chi, invece, riapre. Armatura a vista in un palazzone del lungomare
di Letizia Francesconi
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Mercoledì 18 Gennaio 2023, 02:55

PESARO  - «E’ prioritario, a distanza di anni e dopo ordinanze antidegrado indirizzate ai proprietari, che risalgono ormai a qualche anno fa, trovare nuovi incentivi e soluzioni appetibili al problema cronico del lungomare pesarese con strutture ricettive non solo chiuse da anni, ma ferme ancora nell’immobilismo». A dirlo è Paolo Costantini, presidente Apa hotel. La mancanza di manutenzioni e decoro è un problema diffuso dal centro storico alla zona mare. Situazioni variegate ma tutte con un unico comune denominatore. 

 
Le dismissioni


Hotel dismessi, dove nessuna delle proprietà per ora è interessata alla trasformazione in Condhotel o alla riapertura, usufruendo dei benefici apportati con la modifica al Piano regolatore comunale, mentre altri sono i casi di privati proprietari di strutture residenziali o condominiali, tuttora inadempienti alle ordinanze.

Rimane così negativo il rapporto fra riaperture e investimenti per la trasformazione del settore ricettivo e con hotel che invece restano ancora abbandonati.

Le strutture ricettive completamente ristrutturate, moderne e innovative, non bastano riportare quel saldo fra hotel dismessi e altri riqualificati, con segno positivo. «Il problema più grave resta sul lungomare di Ponente mai sanato, e che difficilmente troverà soluzione verso l’anno di Pesaro Capitale della Cultura – entra nel merito il presidente Apa - ci sono hotel chiusi da anni, ma che potrebbero non riaprire più. Significa che le proprietà non hanno a tutt’oggi alcuna intenzione di trasformare e reinvestire. Stiamo parlando fra gli altri dell’ex hotel Adria, il Principe e Lido fra l’inizio di Ponente e il suo tratto terminale, verso il porto. Ed ancora la Bussola nel tratto centrale di Levante, l’ex Garden, dove anche l’investimento del fondo immobiliare collegato al gruppo Renco, pare ormai da oltre un anno arenato, l’ex Baltic della stessa proprietà dell’hotel Rossini, ma anche in questo caso senza spiragli e intenzioni, ed ancora fra questi c’è la struttura per dimensioni più grande dell’ex International di fronte alla pista di pattinaggio di Ponente. 


Soluzioni praticabili


«Presto dovremo tornare a parlarne con sindaco e giunta, e una alternativa si dovrà pur trovare per mettere mano e snellire le procedure di trasformazione e recupero indicate dal Prg oltre a sanare le mancate pannellature e il mancato decoro, soprattutto quando lo stesso sindaco Ricci a fine anno, è tornato sulla problematica di avere oggi poche camere ricettive e poche strutture che investono nell’ammodernamento e nella trasformazione». Tre invece sono le certezze dalla prossima estate. Sicuramente sarà pronto per l’inaugurazione all’apertura della stagione estiva il nuovo Cruiser, quattro stelle superior ma concepito con la formula di Urban hotel, aperto al business e per ospitare eventi d’arte e cultura.


I cantieri


Prosegue il cantiere dell’ex Vienna, che si prepara alla riapertura 2023 con la duplice formula di Condhotel completamente rinnovato nelle facciate e negli interni, fra residenze e pacchetti turistici, mentre per l’ex Sporting acquisito di recente serviranno almeno un paio d’anni per completare il cantiere. Tutt’intorno al perimetro compreso fra viale Nazario Sauro e piazzale D’annunzio si sta al momento completando anche la riqualificazione della struttura residenziale-turistica, che ospita al piano terra il ristorante l’Artista. Il caso: ci sono casi di mancato adempimento alle ordinanze comunali, che invitavano il privato a pannellare le “brutture”, che interessano anche complessi residenziali. E’ il caso del condominio di via Leonardo Da Vinci, portato all’evidenza da Paolo Severi che con la sua pizzeria Farina, occupa il piano terra. 


Il condominio


«Da quattro anni il condominio all’angolo fra viale Da Vinci e il fronte di viale Trieste – osserva – versa in pessime condizioni, soprattutto a un occhio esterno, oltre a disagi concreti indoor per residente attività economiche, in affitto negli spazi sottostanti. Diverse sono le proprietà per ogni appartamento ma l’amministratore condominiale è unico. Questo stabile è stato fra quelli oggetto di un’ordinanza comunale, emessa dalla polizia locale nell’ambito dei controlli antidegrado, che invitava i privati a sistemare, ma ancora oggi a distanza di tempo un intervento di ammodernamento e recupero dei terrazzi ammalorati e scrostati, deve ancora essere effettuato, e pare che non si trovino le giuste modalità di accordo fra condomini e amministratore. Tutto il palazzo sarebbe da riqualificare. Nel 2022 l’assemblea condominiale aveva deliberato lavori di ristrutturazione con il bonus 110 ma ancora oggi nessun intervento è stato programmato in vista della prossima stagione».

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