Per i turisti di Pesaro guardia medica a pagamento, Rossini (Cgil): «Vacanze solo per ricchi»

Per i turisti di Pesaro guardia medica a pagamento, Rossini (Cgil): «Vacanze solo per ricchi»
Per i turisti di Pesaro guardia medica a pagamento, Rossini (Cgil): «Vacanze solo per ricchi»
di Milena Bonaparte
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Mercoledì 17 Agosto 2022, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 14:24

PESARO - Dà fuoco alla miccia delle polemiche l’arrivo negli alberghi della città del servizio di guardia medica turistica a pagamento per gli ospiti in vacanza che si sentono male e hanno bisogno del parere di un dottore senza dover ricorrere al pronto soccorso. Sulla convenzione stipulata dall’associazione Apa hotels con lo studio di un libero professionista, interviene il segretario generale della Cgil Pesaro Urbino.

  «Mi vengono in mente le vacanze nei paesi esotici di turisti ricchi e facoltosi occidentali, la povertà dei villaggi e il benessere dei resort e delle spiagge - sottolinea a questo proposito Roberto Rossini -.

A questi clienti di lusso viene offerto un servizio sanitario a pagamento che gli abitanti del posto neanche si sognano». È la prima sensazione a caldo del responsabile sindacale, corroborata poi da riflessioni più ampie sulla sanità pubblica (che l’articolo 32 della Costituzione salvaguardia come diritto della collettività e per le cure gratuite a chi ne ha bisogno), nelle cui gravi carenze si fa largo l’iniziativa privata, investimenti che fanno gola insinuandosi nelle maglie larghe dei tagli nazionali e regionali, e dei difetti del sistema locale.

«Il messaggio che si vuole far passare ai cittadini - annota ancora il segretario Cgil - è che di fronte alle mancanze del servizio sanitario pubblico non si può fare altrimenti se non essere costretti a pagare di tasca propria, cosa ovviamente non vera, anzi direi proprio pericolosa. Ritengo che di questa deriva le amministrazioni locali e la politica debbano farsi carico».

 I segnali che vengono dal territorio sull’interesse dei privati per questa provincia preoccupano la Cgil, dalla operazione dell’imprenditore immobiliare pesarese William Guerra e della Fondazione religiosa Opera immacolata concezione di Padova a Vallefoglia con il Civitas vitae Marche per servizi sociosanitari rivolti agli anziani, all’ingresso in città del gruppo Sansavini che fa capo a Cotignola, titolare di un impero della salute convenzionato con il pubblico, interessato ad acquisire per intero o in parte la Residenza riabilitativa di Villa Fastiggi, fino ad arrivare alla privatizzazione del servizio di guardia medica turistica in tutti i 45 alberghi della riviera pesarese, passando per il gruppo Romani che ha rivendicato per Carignano, a margine delle nuove Terme, posti letto di ortopedia.

«Stiamo assistendo a una degenerazione del sistema sanitario pubblico - polemizza ulteriormente il segretario Roberto Rossini -, una situazione allarmante che non è più accettabile, considerando anche quanto i cittadini versano di tasse e contributi per fare sì che la sanità rimanga universale, accessibile a tutti e anche di qualità».Secondo la Cgil le responsabilità maggiori per le carenze dei servizi sul territorio sono della Regione «per le sue mancate decisioni, per l’incapacità di rendersi conto di dove stia arenandosi il sistema sanitario, per la volontà di rendere il pubblico estremamente debole». E Rossini conclude che «questi dovrebbero essere i principali temi al centro del dibattito politico durante la campagna elettorale, non altri. Ritengo - conclude il sindacalista - che l’assenza della Regione su questo punto ci stia portando verso una china pericolosa che nessuno di noi auspica e che va assolutamente contrastata». 

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