Pesaro, grandinata devastante
i sindaci chiedono Stato di Calamità

Pesaro, grandinata devastante i sindaci chiedono Stato di Calamità
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Martedì 17 Luglio 2018, 10:46 - Ultimo aggiornamento: 18 Luglio, 11:21

PESARO – La conta dei danni rischia di essere altissima il giorno dopo la grande grandinata: sulla città sembrava calata una fitta nebbia spezzata dai rumori provocati dall’impatto dei chicchi su davanzali, strade, vasi e auto.
 



Nelle zone agricole ha prodotto danni alle culture subito evidenti e molto importanti. Intere coltivazioni sono state piegate dalla forza e dal peso dei chicchi tanto che già in serata è partito l’allarme delle associazioni degli agricoltori. In città i danni maggiori hanno riguardato le vetrate di alcuni condomini e più di un velux nei sottotetti insieme a numerosi lucernari.
 
 


Danni importanti anche ai pannelli solari sulle coperture delle aziende e nei tetti di alcuni capannoni. Le zone industriali hanno subito anche allagamenti e in certi punti il terreno sembrava coperto di neve. Numerosi gli automobilisti impalliditi davanti ai danni che la grandine ha provocato ai tettucci delle vetture. Ma nelle situazioni più sfortunate sono andati in frantumi anche finestrini e lunotti.
Le zone più colpite sono state Case Bruciate, Pozzo e Villa Ceccolini. A Villa Fastiggi la situazione più difficile si è creata in via Insala. Anche a Santa Veneranda sono state segnalate rotture di vetri e lucernari.
Oltre al capoluogo di colpite anche le zone di Gradara, Tavullia, Vallefoglia e Montelabbate dove si riscontrano perdite alla produzione di frutta, siamo in piena zona della rinomata Pesca di Montelabbate, fino all'80% e danni agli ortaggi di stagione come cetrioli, zucchine, pomodori e lattuga fino al 70%. Si registrano danni anche alle strutture: capanni, silos di stoccaggio dei cereali, serre. Danni molto più contenuti, con punte del 30%, sono stati segnalati anche nella zona di Fano. "Chiediamo alle Istituzioni di attivarsi – commentano Tommaso Di Sante e Paolo De Cesare, presidente e direttore di Coldiretti Pesaro – per richiedere lo stato di calamità di fronte a una situazione a dir poco drammatica. Contro i cambiamenti climatici è necessario incentivare le assicurazioni a difesa delle produzioni agricole. Esistono già strumenti che posso mettere fin da subito gli agricoltori al riparo dall'incertezza meteorologica dovuta ai cambiamenti climatici". Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci e la collega di Tavullia Simona Paolucci hanno annunciato la richiesta della Stato di calamità.

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