Pesaro, la Galleria Roma assediata dai bivacchi: negozianti costretti a chiamare la polizia

Pesaro, la Galleria Roma assediata dai bivacchi: negozianti costretti a chiamare la polizia
Pesaro, la Galleria Roma assediata dai bivacchi: negozianti costretti a chiamare la polizia
di Letizia Francesconi
3 Minuti di Lettura
Domenica 4 Dicembre 2022, 03:55

PESARO - In Galleria Roma e all’angolo di via Curiel serve riportare decoro urbano e arginare i bivacchi di soggetti che rischiano di debordare in episodi fuori controllo. Sono i commercianti a chiederlo, dopo l’ultima di una serie di intimidazioni e insulti ricevute. Claudio Bertuccioli, titolare dell’omonima gioielleria e rivendita di orologi, è stato costretto a chiamare la polizia per far allontanare chi bivaccava - la maggior parte soggetti senza fissa dimora, alcuni sono rom, altri dell’Est Europa - e bighellonava tra via Curiel e via delle Contramine. E’ successo venerdì. 


Il racconto


«Mi sono trovato costretto a chiamare le forze dell’ordine dopo aver subito l’ennesima intimidazione – commenta Claudio Bertuccioli – A un certo punto mentre ero fuori dal negozio con mia moglie, uno dei soggetti che stazionavano mi ha chiesto una sigaretta ma al mio no ha iniziato a insultarmi.

Una situazione che peggiora quando gli stessi vengono visti ubriachi, o con comportamenti al limite, girovagare tra la strada e negozi. Alla fine sono diventate minacce pesanti. “Adesso prendo la pistola e sparo contro questo negozio” mi sono sentito rivolgere. Che cosa potevo fare? Ho chiamato la polizia. La pattuglia della squadra volante è arrivata subito, li ha radunati e portati in Questura per accertamenti. Ma so già che torneranno e si ricomincerà. E’ una situazione si ripresenta quasi quotidianamente. Noi commercianti non sappiamo più davvero come fare, siamo praticamente obbligati a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, quasi ogni giorno».

Stanno in gruppo: a volte sono due-tre, ma in poco tempo diventano cinque-sei. Stazionano in Galleria Roma ma si spostano - capita di vederli anche in via Curiel e via delle Contramine - o vengono fatti spostare ma poi si ripresentano. Anche altri negozianti confermano: «La situazione è sempre la stessa da mesi, anzi ormai da più di un anno» spiega Anna Vichi dello store Alice Abbigliamento. Da Simona Cecchini di “Simona C” sono entrati con la scusa di provare dei vestiti (nel gruppo c’è anche una donna). Chiedono qualche moneta, ma se non gli si dà l’elemosina possono diventare insistenti e molesti.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA