Seconda canna alla galleria della Guinza: tre Regioni chiedono unite la Fano-Grosseto a quattro corsie

Seconda canna alla galleria della Guinza: tre Regioni chiedono unite la Fano-Grosseto a quattro corsie
Seconda canna alla galleria della Guinza: tre Regioni chiedono unite la Fano-Grosseto a quattro corsie
di Lorenzo Furlani
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Sabato 18 Settembre 2021, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 23:21

PESARO - Cambio di passo sulla Fano-Grosseto. Il commissario straordinario Massimo Simonini si è reso disponibile a progettare, attraverso gli uffici di Anas di cui è amministratore delegato, la seconda canna a 2 corsie del traforo della Guinza. Inoltre, per la prima volta è arrivata forte e chiara a una sola voce, grazie alla regia svolta dall’assessore regionale alle infrastrutture Francesco Baldelli, la richiesta dalle tre regioni interessate - Marche, Umbria e Toscana - di adeguare a 4 corsie di marcia la progettazione dei lotti mancanti nel tratto tra Selci Lama (nel Perugino) e Santo Stefano di Gaifa (nel Pesarese).

Circa cinquanta chilometri dei complessivi 286 dell’itinerario europeo E78, detto anche superstrada dei due mari, a cavallo dell’Appennino pesarese, finora figli di un Dio minore perché progettati a carreggiata unica, addirittura adeguando in gran parte la viabilità esistente, a differenza del restante tracciato esclusivo e a carreggiata doppia.

Coordinamento efficace

È questo l’esito della riunione online di giovedì pomeriggio tra il commissario straordinario della Fano-Grosseto e le tre Regioni coinvolte.

Insieme a Simonini, hanno partecipato i governatori regionali e gli assessori competenti. Quindi, oltre ad Acquaroli c’erano il governatore toscano Giani e la presidente umbra Tesei; con l’assessore Baldelli il suo collega toscano Baccelli e quello umbro Melasecche. Questi ultimi, hanno formato, su iniziativa delle Marche, tramite incontri e sopralluoghi, un efficace coordinamento finora mancante che sta favorendo l’accelerazione dell’opera con la rimozione delle vistose incongruenze progettuali.

Trent’anni di attesa

Con il presidente delle Marche Francesco Acquaroli, che ha espresso al commissario la richiesta di un’interlocuzione tra Anas e il Ministero delle infrastrutture affinché questi tratti, a partire dalla Guinza, siano progettati interamente a 4 corsie, per garantire finalmente un collegamento trasversale veloce tra le regioni del Centro Italia, anche l’assessore Baldelli ha postato sui social l’esito dell’incontro. «Sono 30 anni - commenta Francesco Baldelli - che i cittadini aspettano quest’opera, strategica per lo sviluppo economico e turistico del territorio. I lavori competono ad Anas, con cui abbiamo avviato un rapporto proficuo. Da parte nostra stiamo facendo quanto possibile, con determinazione, non solo perché vengano avviati al più presto i lavori, ma anche perché la galleria della Guinza venga completata con la doppia canna e siano previste le 4 corsie da costa a costa, anche da realizzare a stralci». La Regione Marche intende favorire una sinergia territoriale e quindi coinvolgerà presto i sindaci.
Simonini ha confermato la partenza nel 2022 dei lavori per completare (con il raccordo al resto del tracciato) la canna del traforo realizzata, incompiuta da quasi vent’anni, che per ragioni di sicurezza potrà essere aperta solo a senso unico. Stanziati per il versante pesarese 86 milioni.

Due miliardi, ma ci saranno

Essenziale perciò è la seconda canna, il cui costo è stimato dalla Regione in 310 milioni. Per le 4 corsie sul tratto mancante occorreranno almeno altri 2 miliardi di euro. Ma il finanziamento non sarebbe un problema per l’arrivo dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza che saranno investiti, per rientrare nella scadenza del 2026, sui progetti cantierabili liberando per altri interventi le risorse lì investite. Il Ministero ha sollecitato i commissari e le strutture periferiche di Anas a segnalare le esigenze. Ma per poter intercettare questi fondi, che saranno prossimamente disponibili, è necessario avere pronti i progetti.

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