PESARO - Ufficialmente è un imprenditore, ma parallalamente gestisce un fiorente mercato di prestiti, anche con tassi usurai, con un giro d'affari di 800mila euro: arrestato e rinchiuso ai domiciliari un 39enne della provincia di Pesaro durante un operazione congiunta di Finanza e Polizia. Denunciato il complice che si occupava delle riscossioni "a domicilio".
Tutto parte nel 2022 con una perquisizione che ha portato al sequestra di una corposa documentazione contabile, consentendo di ricostruire il volume di denaro movimentato. L'imprenditore avrebbe effettuato circa 300 operazioni di prestito nei confronti di circa 280 soggetti diversi, per un importo complessivo di circa 800.000 euro, con compensi pattuiti per l’intermediazione e compensi di tipo usurario richiesti a 3 soggetti. L'indagato è accusato di aver applicato tassi fino al 105%
In particolare l’uomo utilizzava una modulistica prestampata e dedicata all’attività finanziaria abusiva che di fatto consentiva di censire ogni prestito concesso attraverso la creazione di fascicoli numerati tipo “scheda cliente”, all’interno dei quali sono stati rinvenuti anche dei titoli di credito trattenuti a titolo di “garanzia” sul prestito concesso (assegni bancari e cambiali) indicanti importi vari di diverse migliaia di euro. Sono state rinvenute anche delle stampe denominate "piani di rientro" che illustrano le modalità di pagamento delle rate con date, importi e capitale residuo, nonché dichiarazioni sottoscritte di "promessa di pagamento e ricognizione di debito". Nell’inchiesta è indagato anche un secondo soggetto che si è occupato della riscossione “a domicilio” delle rate dei prestiti in scadenza.
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