Falso ispettore con il laser derubava coppie di anziani: «Proteggo io il vostro oro»

Falso ispettore con il laser derubava coppie di anziani: «Proteggo io il vostro oro»
Falso ispettore con il laser derubava coppie di anziani: ​«Proteggo io il vostro oro»
di Luigi Benelli
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Venerdì 19 Marzo 2021, 07:25

PESARO - Finto tesserino da ispettore, affabulava le vittime con la storia delle banconote false e poi faceva sparire l’oro di casa. Questa volta però l’uomo è stato condannato. Si è chiuso ieri il processo a carico di Enzo Agazzi, 57 anni, piemontese. Il suo passaggio a Pesaro se lo ricordano bene almeno un paio di famiglie. Secondo la procura era venuto in città proprio per rubare con uno stratagemma ingannevole.

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L’uomo avrebbe colpito in via Leopardi e in via Monfalcone nella primavera del 2019 quando si presentò alla porta di un paio di coppie di anziani pesaresi con un finto tesserino da ispettore.

Qui ha messo in scena una farsa dicendo agli anziani che la loro banca li aveva ingannati e che degli impiegati infedeli avevano dato loro delle banconote false. Soldi che la famiglia aveva speso in vari acquisti. Ma che poi sarebbero finiti nel mirino delle forze dell’ordine. Tanto che i negozianti avrebbero preteso giustizia e rimborsi. Un inganno con una trama fitta e intricata tanto che, a un certo punto, secondo quanto riportato dalle querele, l’uomo avrebbe anche proposto alle coppie di “proteggere” l’oro contenuto in casa, oggetto del fatidico rimborso preteso dagli esercenti a cui sarebbero state rifilate le banconote false. Così il suo compito sarebbe stato quello di dover “passare” tutti i gioielli in oro con un particolare laser che li avrebbe “vincolati” per sempre alla famiglia. I coniugi ci sono cascati e hanno consegnato tutto quello che avevano in cassaforte: 5 girocolli d’oro, 5 braccialetti sempre d’oro, 7 paia di orecchini, spille e almeno 7 anelli d’oro.


Agazzi aveva quindi detto ai coniugi che dovevano aspettarlo in cucina perché avrebbe dovuto fare l’operazione col laser all’aperto. Ma ha preso tutti i gioielli che aveva ottenuto con l’inganno ed è sparito. Qualche giorno dopo, ha applicato lo stesso sistema con una signora alla quale si è presentato con un tesserino da finanziere dicendo che di doverle notificare un atto della banca che la accusava di aver speso denaro falso. Qui si era inventato che avrebbe dovuto effettuare un controllo della cassaforte in modo da evitare future perquisizioni. L’inganno aveva funzionato, la signora aveva aperto la cassaforte e consegnato tutti i gioielli che aveva tra collane, anelli, bracciali orecchini per un valore vicino ai 50mila euro. Ottenuto il bottino era scappato.

La coppia di anziani e la signora hanno sporto denuncia e le indagini hanno permesso di risalire ad Agazzi. La refurtiva non è mai stata ritrovata. Ieri il pm, con rito abbreviato, ne ha chiesto la condanna per furto aggravato a 3 anni e 8 mesi. Il giudice ha sposato la tesi della procura condannandolo. 

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