L'ex marito violento esce dal carcere e la famiglia ripiomba nell'incubo

Ancora troppi episodi di violenza tra le mura domestiche
Ancora troppi episodi di violenza tra le mura domestiche
di Gianluca Murgia
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Martedì 5 Gennaio 2021, 07:55

PESARO - Una storia come tante altre, che diventa déjà-vu, poi incubo e infine nuda cronaca del giorno dopo. Lui che arriva in provincia di Pesaro e Urbino per cercare lavoro e lei che, qualche anno, dopo lo raggiunge. Per amore? Non proprio: la principale calamita, la genesi del male, è la gelosia causata dalla lontananza.

Quella del marito che vuole la moglie accanto a sé. Perché così succede: la famiglia straniera, figli minorenni compresi, che si riunisce nella nostra provincia e ben presto inizia a far riemergere problemi tra marito e moglie, entrambi quarantenni. La nuova scintilla che fa esplodere una cieca gelosia scocca nel 2018, quando lei trova da lavorare ma lui, da subito, incomincia a renderle la vita impossibile. La gelosia, questa volta, è scatenata dalla presenza dei colleghi di lei. Il sentimento malato, così, si trasforma ben presto in tormento, diffidenza, sospetto. Iniziano gli atteggiamenti violenti, sia fisici che psicologici. Lui le rimproverava di non essere più una brava madre. La situazione è ormai degenerata e lei, dopo aver resistito un anno dall’inizio di queste vessazioni continue, arriva a chiedere la separazione. Lui si oppone, non vuole, l’accusa di avere un amante. Troppo. La scorsa estate, allora, lei decide di denunciarlo. Il marito, che in più occasioni ha dimostrato di avere problemi con l’abuso di alcolici, viene arrestato. Fine dell’incubo? No. Perché la misura cautelare di non avvicinamento è decaduta poche settimane fa con la sentenza del Tribunale di Pesaro, pena sospesa per maltrattamenti contro familiari e conviventi, lesioni e aggravanti. nUn passo indietro: quando si parla di violenza domestica si intendono in primo luogo alcune fattispecie di reato come lesioni personali dolose, minaccia, violenza sessuale o, ancora, atti persecutori. Con la cosiddetta legge Codice Rosso ha avuto un inasprimento di pene e rafforzamento della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima: finito il procedimento penale non vi è più alcuna misura applicabile a tutela. Contestualmente per coniugi e conviventi (oltre ad incardinare il giudizio di separazione) vi è la tutela degli ordini di protezione contro gli abusi familiari, che richiedono però i tempi lunghi delle cause civili. Quando ci sono dei minori interviene anche il Tribunale per i Minorenni in tema, però, solo di potestà genitoriale e tutela dei medesimi con templi biblici.Il marito, oggi, è di nuovo libero e, anche se al momento vive in un’altra provincia, l’unica sottilissima protezione per moglie e figli è il divieto imposto dal Tribunale per i Minori a seguito della separazione. Anche questa specifica sezione, infatti, può ordinare l’allontanamento del genitore convivente reo dalla residenza familiare. Lo stato di allerta è altissimo, la tragedia di Novilara - che per certi versi questa storia pare ricalcare come un déjà-vu - è presente negli occhi di tutti. 
 

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