Evasione sventata dal carcere di Pesaro. Il detenuto aveva dato fuoco alla camera. «Già chiesto da tempo il suo trasferimento»

Sventata un'evasione dal carcere di Pesaro, tensione sempre altissima. Il detenuto aveva dato fuoco alla camera. «Aveva chiesto di trasferirlo»
Sventata un'evasione dal carcere di Pesaro, tensione sempre altissima. Il detenuto aveva dato fuoco alla camera. «Aveva chiesto di trasferirlo»
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Giovedì 2 Marzo 2023, 20:58 - Ultimo aggiornamento: 21:40

PESARO - E' ancora emergenza nel carcere di Pesaro.  Un detenuto di origine gambiana, approfittando dell'ora d'aria, intorno alle 13.15 è stato fermato e bloccato dopo aver scavalcato l’inferriata posta ai lati dei passeggi con il chiaro intento di accedere nelle zone esterne dell’Istituto ed evadere dal carcere di Villa Fastiggi. 

Aveva dato fuoco alla sua camera

Come hanno denunciato le strutture locali del sindacato, il ragazzo, 27 anni, arrestato per reati di resistenza a pubblico ufficiale, violazione legge stupefacenti, violazione legge sulla detenzione di armi e affetto da gravi patologie di natura psichiatrica, solo nell’ultimo mese «aveva messo in atto una sequenza di atti turbativi che hanno messo a repentaglio l’ordine e la sicurezza interna dell’Istituto di pena», ovvero una serie di atti vandalici come il danneggiamento e l’incendio delle suppellettili poste all’interno della propria camera detentiva.

La direzione pesarese ha chiesto più volte il suo trasferimento in una struttura attrezzata per la custodia di detenuti con gravi problemi psichiatrici. 

Il grido d'allarme del Sappe: «Servono taser e body-cam»

Rimane, quindi, altissima la tensione nelle carceri delle Marche, oggi affollate da circa 860 detenuti, e continua inesorabilmente a salire il numero di eventi critici tra le sbarre, come dimostra anche l’ultimo episodio avvenuto nella struttura detentiva di Pesaro. Donato Capece, segretario generale del sindacato, ricorda che «il Sappe denuncia da tempo che le carceri sono diventate un colabrodo: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose. I decreti svuota-carceri, che più di qualcuno continua ad invocare ad ogni piè sospinto, da soli non servono: serve una riforma strutturale dell’esecuzione, serve il taser per potersi difendere dai detenuti violenti e la dotazione di body-cam».

Il segretario regionale Donato Capece

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